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  • Atalantamania: Italia e Francia tifano Dea nella notte più importante di Champions

    Atalantamania: Italia e Francia tifano Dea nella notte più importante di Champions

    • Marina Belotti, inviata a Lisbona
    Ci sono 2 francesi, 2 tedesche, 2 spagnole, un’inglese e una bergamasca…No, non è una barzelletta, eppure fa sorridere. Questa notte, all’Estàdio da Luz di Lisbona, andrà in scena una gara quasi impossibile, che a leggerla ad alta voce viene quasi da ridere, soprattutto ripensando al poker rifilato alla Dea dalla Dinamo Zagabria nella prima di Champions e alle parole di milanisti e giallorossi “per quel posto sprecato nell’Europa più bella da una squadra che esce subito”. Ma oggi sono passati 11 mesi (City, Dea e Shakhtar ancora dentro, Dibnamo…), e molti-non tutti, per orgoglio- si sono ricreduti sul team italiano che gioca il calcio più europeo, più aggressivo e divertente riconfermandosi al terzo posto Champions. E stasera tiferanno l’Atalanta, anche solo per vendicarsi dei francesi. Ma perfino nella patria della Baguette incrociano le dita per la Dea- tranne a Parigi, evidentemente: per una volta vogliono leggersi una favola e non ascoltare la solita, scontatissima, barzelletta.
     
    MA QUALE BARZELLETTA D’ITALIA- Questa è la notte più importante della Champions League 2020, la prima nella sua Storia con una Final Eight a gare secche giocate tutte in un’unica città, blindatissima. Ma senza tifosi: nessuna sciarpa celebrativa, nessun pericolo di zuffa o caroselli fuori dal da Luz. Comunque andrà, questa prima notte inedita rimarrà negli annali della Coppa dalle grandi orecchie. Che sentono particolarmente la gara di stasera, dove un outsider proverà a fare la voce grossa. Perché ne ha attirati tanti, di giornalisti stranieri, questa piccola Atalanta, venuti a scoprirla e a carpirne i suoi segreti.
     
    BLACK BLUE HORSE- Atalanta-Psg, accostarle è quasi un ossimoro.  Da una parte la Provinciale che in 10 anni passa dalla Serie B alla Champions League, dall’altra l’eterna prima della classe. Da una parte un fatturato da 266 milioni, dall’altra ‘solo’ mezzo miliardo in più. Da una parte la Star Josip Ilicic, l’extraterrestre più umano del pianeta, che antepone il suo essere persona al suo lavoro da calciatore, dall’altra la Stella Neymar, in sfida con Pelé 24 ore su 24. Ma, quando non lo conosce e se lo vede arrivare contro a mille all’ora, anche il fantino più in gamba di tutti può temere il ‘black horse’. Che in questa competizione è un ‘black and blue horse’. L’Atalanta metterà nel recinto tutte le qualità che l’hanno portata, per ben due anni di fila, al terzo posto in Italia: voglia di bel gioco e divertimento, entusiasmo, passione, aggressività e mordente. Attaccherà come se in campo ci fosse Mbappé (ma probabilmente, inorridito dalle infiltrazioni, non ci sarà). Ripartirà da quella gara contro la Juve, lasciando nella stalla le prestazioni contro Milan e Inter. Ma se stasera una squadra perderà, Gasperini dixit, questa non sarà di certo la Dea che, in caso di mancata vittoria, imparerà. E ne farà tesoro già a ottobre, quando scriverà un’altra pagina di Champions, ricominciando col classico ‘C’era una volta…’. E questa volta, ne siamo sicuri, nessuno la scambierà per una barzelletta.

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