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  • Atalantamania, la Dea di Coppa (non) è in riserva

    Atalantamania, la Dea di Coppa (non) è in riserva

    • Marina Belotti
    Che alla squadra di Gasp a volte manchi la benzina, è poco ma sicuro. La freccia dell’automobile targata Dea ultimamente, più che il sorpasso, segnala il secco: di gol e di rifornimento. Nemmeno ieri è stato fatto il pieno: al 60’ l’Atalanta è entrata in riserva e i poco più di tremila innamorati che hanno chiesto il permesso dal lavoro per vivere il match hanno tremato sia dai -1° del termometro sia dalla possibilità che la gara si prolungasse nell’extra-time. E ai supplementari, con la pompa che piano piano ricaricava la bocchetta sbagliata, altro che capodanno al San Paolo. Rimaneva solo un amaro ultimo dell’anno in quei di Bergamo.
     
    IN RISERVA- Perché Toloi a un certo punto, complice il periodo natalizio, ha voluto regalare doni a destra e a manca: per non fare ingiustizie ha premiato i suoi con un bel gol di testa, ma non ha voluto essere da meno neanche con Matri & Company. E dire che ad essere travestito da Babbo Natale con un bel completo rosso era Gollini, sicuro nelle poche uscite a cui i neroverdi l’anno chiamato. Perché se in questa Coppa italia tanto osteggiata dal Gasp bisogna trovare qualcosa di buono, ecco a voi le seconde linee atalantine: le riserve dell’Atalanta in riserva non lo sono proprio.
     
    RISERVA A CHI? – È proprio con le riserve che la Dea si è riservata il proseguo della Coppa. Cornelius su tutti, ispirato dal Sassuolo a cui aveva già segnato in campionato, ha dimostrato una grande vivacità davanti alla porta e un buon tiro, il tutto condito da iniziativa e spirito di sacrificio. Chi invece, quando veniva distribuita la generosità, era rimasto in fondo alla fila è Riccardo Orsolini che, come dice il suo stesso cognome, preferisce giocare per i fatti suoi, terminando comunque il match con un assist e un palo. E poi Mancini e Bastoni, ecco il futuro del muro di Ber…gamo e d’Italia: due certezze lì dietro, quando non difendono attaccano e quando serve difendere rispondono pronto. Ma per il Gasp ci sono troppi petali nella rosa atalantina, nonostante le competizioni da portare avanti, e ad un certo livello ora, siano ben tre. Borussia, Napoli e Milan le prossime avversarie, niente male, ma quest’anno il mister è più cauto e difficilmente darà nuova aria alla panchina, da cui Vido e Rossi, terze linee atalantine, guardano il campo col binocolo.
     
    BARROW RISERVATO- E poi c’è lui, Musa Barrow, che invece non ha bisogno di lenti per scorgere la porta. Diciannove sono gli anni e le reti che ha totalizzato con la Primavera e chissà quante dita serviranno per contarle tutte da qui a maggio. Musa il suo nome perché è d’ispirazione alla squadra, che sta trascinando in classifica. Proprio un’altra musa, la Dea, lo guarda con attenzione: a lei un attaccante così manca e la gamba della punta della Gambia brilla di luce propria. Non sappiamo se è una persona riservata, ma di certo ha una grande confidenza col campo e Gasperini ieri l’ha voluto riservare alla prima squadra: per lui è solo una quarta linea, ma presto potrebbe far comodo all’Atalanta. Magari, proprio ai quarti. 
     

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