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  • Atalantamania: la Serie A miete vittime, è allarme a -3 dal Liverpool!

    Atalantamania: la Serie A miete vittime, è allarme a -3 dal Liverpool!

    • Marina Belotti
    Ultimamente in questa Atalanta fa tutto il Papu, ma oggi a farsi in quattro, per una volta, è stato il Mamu. Come è giusto che sia il capitano ha perso qualche colpo e in suo accorso è arrivata, grintosa e puntuale, la ‘Malinovskyi-Muriel’, tandem a pedalata assistita che non fatica nemmeno in salita. Ma se il retropassaggio horror di Mojica ha rischiato lo strappo di due punti meritati, è quello dei muscoli nerazzurri a far venire i brividi a mister Gasperini nella notte di Halloween. Ai KO di Marten de Roon e Robin Gosens si aggiungono oggi quelli di Cristian Romero, Rafael Toloi e Hans Hateboer. E Klopp accenna un sorriso.
     
    DIFESA E FASCE KO- Difesa e fasce a mezzo servizio a tre giorni dalla partita probabilmente più importante, non solo della stagione, ma della storia dell’Atalanta. Un Crotone fastidioso ma poco furbo gioca lo scherzetto più brutto alla Dea senza nemmeno gustare il dolcetto: miete vittime nei reparti più fragili a 76 ore dalla Champions League. Partiamo dalla difesa, con il ministro Romero che dopo il giallo avverte un problema muscolare e l’esperto Toloi-titolare a sorpresa- che si butta a terra al triplice fischio. Una forte contusione al ginocchio che getta nel panico la difesa ballerina-altro gol evitabilissimo preso-e già orfana di Mattia Caldara. Forti e sani restano solo Berat Djimsiti, Luis Palomino e Bosko Sutalo, che però oggi ha dato una mano sull’out destro e non è inserito nella lista Uefa. Già, perché per coprire le ferite la Dea non ha più nemmeno le fasce: notizia dell’ultim’ora che Gosens martedì sera non ce la farà per il problema al polpaccio (davanti al Messias ha pagato penitenza, con i reds dovrà redimersi), Hateboer è da valutare ma appena ha chiesto il cambio si è intuita la gravità dell’infortunio. Difficile pensare a un Depaoli vs Salah ma, ahimè, potrebbe essere l’unica soluzione. Non solo, de Roon rientrerà solo dopo la pausa e Pessina è sempre poco calcolato: Pasalic e Freuler-che oggi ha salvato lo specchio- dovranno fare gli straordinari.  Ma anche il tridente ha le sue incognite: perché Gomez rimane fondamentale per mordente, sacrificio e sfere servite, l’impiego di Zapata è scontato, ma l’ex panchinaro ‘Lucio’ Muriel potrebbe bagnare il naso all’ex mago Josip Ilicic. Per velocità, qualità tecnica, fame e piedi. Tutti calcoli da fare per la gara più affascinante. L’Inter può aspettare.
     
    ILICIC SULLA GRATICOLA- Non possono più aspettare però Malinovskyi e Miranchuk, che mordono il freno a mister Gasp per quella maglia da fantasista a temperare le punte. L’ucraino è in formissima, ha un doppio passo spettacolare, pennellate al bacio, cross da cineteca sulla porta e mancini da applausi. Certo, ha i suoi spazi e ha giocato con continuità, eppure non sarà un caso se i due assist sono arrivati proprio nelle uniche due partite in cui ha giocato 90’ da titolare (contro Lazio e Crotone). E mentre Ilicic è in evidente difficoltà a tenere il passo, a mister Gasp fischiano le orecchie. Aleksey Miranchuk e Sam Lammers, a cui per ambientarsi sono bastati nemmeno 10’ al primo e 16’ al secondo, parlottano delle sue scelte. Per quanto tempo ancora accetteranno pazienti di entrare a gara in corso? Per quanto aspetteranno il rifiorire dello sloveno appassendo in panca senza dire ‘ah’? Ma soprattutto, quanto conviene alla Dea farli riscaldare a bordo campo mente il futuro si decide qualche metro più in là? Il tridente anti Liverpool darà le prime risposte, ma Gasp, in cuor suo, le sa già. Ora ci sono tre giorni per capire solo se sono quelle giuste.

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