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Atalantamania: la solita solfa

Atalantamania: la solita solfa

Parrebbe un incubo: l’Atalanta ha conquistato il suo quinto pareggio nelle ultime sei partite e la vittoria appare sempre più un ricordo limitato a quel 3-0 casalingo col Palermo.

Non che si volesse approdare in Liguria convinti di poter far la partita della vita, contro una Sampdoria, per altro, anch’essa in enormi difficoltà in fatto d’attacco.

Già, l’attacco. Perché anche stavolta l’Atalanta non è riuscita a trovare il guizzo del gol; sorvolando sul fatto che il direttore di gara ha annullato un gol di Pinilla per presunto (ma molto probabilmente) inesistente fuorigioco, è altrettanto vero che li davanti, per l’ennesima volta, non si sfonda e i numeri parlano, ricordando che sono cinque le segnature fatte nelle ultime dieci uscite e che è da due mesi che non si riesce a segnare più di un gol. E, tra parentesi, tra le cinque reti fatte solo due portano la firma di due attaccanti, ovvero del Papu e dell’ex Denis. Quest’ultimo, visto da sempre come il principale fautore della mancanza di concretezza offensiva, dall’oltre oceano, potrebbe dire dei suoi ex compagni, visto che né Pinilla né Borriello sembrano avere la bacchetta magica per invertire la rotta.

Rovescio di medaglia, la forza di questa squadra risiede senza dubbio nella difesa e in questa risiede la bravura di aver collezionato una serie di pareggi che stanno lentamente allegando questo brodo nerazzurro. Masiello si è rivelato il migliore in campo e sembra essere diventato intoccabili nelle retrovie, idem Toloi, altra certezza. 

Ora a Bergamo arriva la Fiorentina e di certo sarà un’altra dura prova per questa Dea che dovrà cercare di giocare come solo lei sa fare nelle terre amiche, sperando che l’incapacità offensiva non si tramuti in un macigno a livello psicologico per la squadra.

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