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  • Atalantamania: non è tempo di togliere Castagne dal fuoco!

    Atalantamania: non è tempo di togliere Castagne dal fuoco!

    • Marina Belotti
    A Bergamo, più che in ogni altra piazza, si parla di calciomercato. Strano, vero? Nemmeno troppo se si pensa che trattative e scambi aiutano a disegnare la Dea del futuro. Due parole che piacciono in questo periodo, ‘Dea’ e ‘futuro’, ai bergamaschi che stanno raccogliendo i cocci, incastrandoli per dare forma a quei vetri che riflettono sogni per mesi dimenticati. Quindi a Bergamo, diversamente che altrove, non si parla di ripartenza, di Serie A, e nemmeno di Coppe. Un futuro troppo, davvero troppo a breve termine. Ma si parla di mercato, di scadenze dalle due alle tre primavere: un presente a lunghissimo termine che sa di nuovo inizio.
     
    I BABY ZAPATA- E lo testimoniano i tanti nomi nuovi che ogni giorno tratteggiano il rettangolo di gioco di un Gewiss Stadium con i lavori finiti da un pezzo: il jolly offensivo Pedro de La Vega si libererà dal Lanùs solo il 30 giugno del 2023, quando insomma Papu e Ilicic centreranno i 35 anni e allora sì che si penserà davvero a poter fare a meno di loro. Il centrocampista Sangaré e l’attaccante dal fisico ‘alla Zapata’ Marcos Paulo potranno dire addio a Tolosa e Fluminense l’anno prossimo, e con 25 milioni in due ecco sul piatto due ventenni pronti e lesti. Poi c’è il terzino sinistro Giannoulis, da strappare al club ellenico PAOK al posto di Castagne. Già, ma perché dobbiamo dare per scontato che la scelta più giusta per l’Atalanta sia che il belga dai 2 gol e 2 assist in 19 presenze qua e là si infili tra le braccia di una diretta concorrente? Hateboer sarà anche sbocciato, ma i numeri sono tutti a favore del piccolo Timothy, un petalo essenziale nella rosa nerazzurra.
     
    MEGLIO DI HATEBOER- Corre come una scheggia, vede la porta e i compagni sulla linea, non teme le Big ma, soprattutto, è umile e con la testa sulle spalle. Un uomo prima ancora che un calciatore. Proprio da Atalanta, insomma. Eppure il Napoli bussa, e ha ragione da vendere: il belga farebbe comodo sulla corsia destra partenopea. Ma all’Atalanta non conviene proprio fare a meno di uno dei suoi titolari che più conosce a memoria l’impianto gasperiniano. Rispetto agli 8 gol e 13 assist di Hateboer in 122 presenze, Castagne lo supera di gran lunga in media con i suoi 8 gol e 9 assist in ben 40 partite in meno. Se l’olandese non è nel suo stato di grazia non vola, sbaglia a due passi dai pali e pure i passaggi. Castagne è preciso, tecnicamente migliore e molto, molto più costante. Gli manca il fisico, che ha Hateboer: ergo, non c’è da scegliere, vanno tenuti entrambi, il campionato è lungo e, se la Dea va avanti di questo passo, le competizioni saranno tante. Sarebbe un ultimo sforzo per la dirigenza bergamasca che, dopo aver prolungato e ritoccato tutti i contratti dei Big, chiuderebbe in bellezza con il classe ’95, regalando alla Città dei Mille il suo fedele 21. Del resto, di questi tempi, non sembra proprio il momento di togliere Castagne dal fuoco che arde in bergamasca, c’è sempre l’altra sessione di mercato, un po’ più avanti: l’autunno, si sa, è la stagione migliore.

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