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  • Atalantamania: O Capitano, dove sei Mio Capitano?

    Atalantamania: O Capitano, dove sei Mio Capitano?

    • Marina Belotti
    Alla fine, siamo (un) punto e a capo. Di nuovo come lo scorso settembre, L’Atalanta si fa violare dai Viola e recupera al fotofinish. Questa volta non all’ultimo della ripresa, ma all’ultimo del primo tempo. Questa volta senza Chiesa a punire la Dea, senza uno svizzero a ghiacciare la rete, ma con un Petagna che ha fin troppo scaldato la panca. Eppure, questa volta, c’è qualcuno che ancora non c’è: non ha perseverato dal dischetto, ma ha sbagliato l’approccio. 1-1, un punto e a capo. Ma dov’è il nostro capo?
     
    ORFANI DI PAPU- Una nave senza il suo comandante è in balìa delle onde, senza àncore a cui aggrapparsi. Finisce in X con la banda di Pioli, ma la vera X, la vera incognita, resta il numero 10 nerazzurro. Potrebbe essere letto come un risultato positivo questo pari, strappato alla Fiorentina tra due delle gare più importanti della storia atalantina, eppure alla Dea manca qualcosa. Il Papu Gomez che muove le folle, che entusiasma i compagni, che concretizza in area piccola: di lui rimane solo un’ombra che incanta con tocchi e magie che poi sfumano sul più bello. Dov’è quel leader che smuove le folle in curva e apre la stagione della caccia al gol? Il suo orsetto Petagna si è appena risvegliato dal letargo e ora lo attende in fascia perché sa che lui, con quella fascia al braccio, può trascinare l’Atalanta.
     
    TESTA AL CAMPIONATO- Sì, la testa di Petagna, che dopo cinque mesi ritorna al campo e al gol. Quando i 21 sul rettangolo verde sono a due passi dalla porta per gli spogliatoi, lui è pronto sulla linea di porta, lì dove deve essere, e da vera punta infilza finalmente la rete. Campionato o Coppa, Petagna ha dimostrato di essere sul pezzo, nonostante i pezzi persi per strada. La fame è tanta e la quaresima ancora lontana: l’Europa chiama, il triestino ha la cornetta in mano.
     
    DEA A METÀ- Senza il suo capitano in piena forma, in mezzo alle gare di Coppa Italia ed Europa League, divisa tra titolari e turnover, l’Atalanta è perfettamente un’Atalanta a metà. Anche le prestazioni dei bergamaschi risentono dei vuoti: Gollini para metà delle sfere, Mancini intercetta metà dei palloni, Petagna insacca metà delle palle-gol, Cristante si impegna solo metà tempo. All’Atalanta tocca superare le metà, per inseguire la meta, che per la Dea ha il nome completo di ‘Europa League’. Quella di quest’anno, ancora possibile da sognare giovedì a Reggio Emilia e quella della prossima stagione, accerchiando i blucerchiati in classifica. Ma le serve un capitano che la prenda per mano. “La leadership è l’arte di vedere ciò che è invisibile”, diceva Jonathan Swift. E, a proposito di lillipuziani, l’Atalanta è pronta a rivedere il suo ‘piccolo’ leader.

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