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  • Atalantamania: ora sotto col mercato, servono i pezzi mancanti per lo scudetto 2021

    Atalantamania: ora sotto col mercato, servono i pezzi mancanti per lo scudetto 2021

    • Marina Belotti
    Era ormai da alcune gare che la Dea entrava in campo compassata, a ritmo calante più della luna sul Gewiss Stadium, affaticata e stanca. Giocava male ma raccoglieva comunque punti, come fanno le grandi squadre. Ma la Dea non è grande, è grandissima: è la bella squadra che ha fatto appassionare milioni di italiani, che ha fatto innamorare chi guardava al calcio storcendo il naso, la Provinciale che con pochi spiccioli è arrivata tra le prime 8 d’Europa. La vera Dea è quella che gioca in attacco, verticalizza e trova varchi che non esistono, si impossessa della sfera per 90’, corre e dribbla con magie da albo d’oro. E se contro Bologna e Verona giocare a mezzo servizio basta e avanza, davanti a Inter e Psg è tutta un’altra storia. Se vuole davvero il secondo posto, figurarsi il primo, deve comprarsi una tanica di riserva al prossimo mercato.
     
    REPARTO CONTATO- Qualche errore di calcolo è stato fatto, questa, volta, da mister Gian Piero Gasperini, che ha scelto di lasciare in panca gente come Hateboer, Malinovskyi e Muriel, tre tra i più in forma nella sgonfia Atalanta. Non solo, pur essendo i Moschettieri scapitanti e pronti da un pezzo a subentrare, il tecnico di Grugliasco ieri sera non accennava ad accendere il tabellone luminoso. Sembra abbia aspettato proprio il 60’ in punto, quasi per superstizione, perché i 20 gol dalla panca, di solito, arrivano solo nell’ultima mezzora. E invece ieri sera era già troppo tardi. “Sia Muriel che Malinovskyi sono stati determinanti, più di quando giocano dall’inizio, ma in quel reparto siamo diventati abbastanza contati”. Ed eccolo il colpo d’ascia all’indirizzo della società: anche l’attacco più prolifico ha bisogno di rinforzi, soprattutto da quando Ilicic ha fatto armi e bagagli per la Slovenia. Altro che Zapata alla Juve, il panterone non solo deve rimanere a Bergamo, ma essere raggiunto da un altro rapace d’area piccola che supporti Gomez e Pasalic, due tuttocampisti ormai allo stremo delle forze.
     
    SUPPORTI CHE CONTANO- E ancora, dopo gli applausi ai suoi mister Gasperini guarda subito avanti, vincente perché incapace di appoggiarsi sugli allori: “La decrescita felice non mi piace, bisogna sempre alzare l’asticella, bisogna fare le nostre valutazioni compatibilmente con le disponibilità dell’Atalanta”. E, grazie al Napoli, ieri sera il club orobico ha guadagnato 2 milioni e 600 mila euro in più (16, 8 milioni per il 3° posto in classifica, 14,2 per il 4°). Fondi importanti per acquistare chi sa unire quantità a qualità, Seko Fofana, votato all’attacco come piace a mister Gasp. Sette assist e tre gol, numeri che per cross fatti lo avvicinano alle ali atalantine. Poi c’è l’obiettivo Alessandro Florenzi che non passa mai di moda e anzi, vola in pole per l’1 settembre, il giovane trequartista bosniaco Amer Gojak, super monitorato nella cara Zagabria e il jolly della mediana Matteo Pessina di cui si attende con ansia il ritorno, a dispetto di Juric. Con questi nomi e un vice Ilicic- la promessa del Lanús Pedro de la Vega?- la Dea può sopperire alle sue mancanze e arrivare finalmente carica anche all’ultima giornata, che nel 2021, potrebbe decidere il Tricolore.

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