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  • Atalantamania: senza alibi

    Atalantamania: senza alibi

    Non sempre la pausa natalizia può portare sotto l’albero di Natale la freschezza e la schiarita di idee, necessarie a riprendere in mano le redini della propria barca: è quanto accaduto ieri in Friuli, dove l’Atalanta, orfana del suo piccolo frasquito, ha perso meritatamente per la seconda volta contro l’ex Colantuono, incassando la terza sconfitta consecutiva.

    A caldo, la sensazione è stata quella di aver sbagliato l’approccio alla partita, e anche lo schieramento iniziale proposto in campo non è stato dei migliori: sulle corsie laterali l’Udinese ha viaggiato in andata e ritorno tranquillamente senza troppi ostacoli, lasciando in continuo affanno il centrocampo atalantino, il cui fulcro, rappresentato da De Roon, sembra aver perso la tramontana, ed è già la seconda partita fallita per l’olandese volante, dopo lo scivolone partenopeo.

    Se la linea di mezzo non è riuscita ad opporsi all’apertura del gioco bianconero, vero anche che nelle retrovie non è stato fatto molto per boicottare l’invettiva avversaria: sul primo gol, ha colpe evidenti Drame’, del quale si è fatto beffa Felipe mentre la seconda segnatura deriva da una respinta di testa di Toloi, complice così del traversone di Fernandes per Perica che non fallisce l’incornata. La sensazione è che, in assenza di Stendardo e Paletta, Cherubin e Toloi (forse un po' sopravvalutato?), la difesa traballi. Che serva un altro innesto?

    Ma la differenza tra Atalanta e Udinese, alla fine, la fanno gli attaccanti, i gol e Thereau e Perica ne sono la conferma. Si è molto discussa la partenza di Moralez, ma D’Alessandro ieri è riuscito a fare subito, alla sua 'prima', quello che all’ex riusciva di tanto in tanto: segnare. Il romano in questa squadra ci può stare, ma urge qualcuno di cinico e cattivo sottorete. Ora non spetta a noi dire se sia opportuno un’ala piuttosto che un centravanti, anche se Denis è risultato nuovamente sconosciuto al tabellino.

    In conclusione, l’inizio di questo 2016 ha svelato un avvio tutto in salita ed ha portato una sconfitta sulla quale è difficile trovare alibi. C’è da lavorare e riprendere in mano la situazione, se non si vuole condurre la seconda parte del torneo tra gli sbuffi e la noia.

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