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  • Atalantamania: (senza Mancini) la difesa fa acqua, ma Skrtel è come il vino

    Atalantamania: (senza Mancini) la difesa fa acqua, ma Skrtel è come il vino

    • Marina Belotti
    ‘Più invecchia e più è di qualità’  non è un modo di dire: Skrtel non ha ancora giocato le sue migliori partite, non ha strappato le sfere più ostiche dai piedi dei più grandi avversari. C’è già una nonna all’Atalanta e-a dispetto del nome- è sempre la migliore in campo. Dopo Josip Ilicic, con ‘nonno’ Skrtel la Dea ora può dirsi al sicuro: l’esperienza e il minutaggio nelle gambe sono la più grande forza per il suo ‘cocktail della casa’ fatto dall’estro dei giovani e della maturità di chi il calcio lo mangia da anni a colazione. E quanto aveva bisogno la difesa orfana di Mancini di questo vino: ieri il Getafe se l’è bevuta mica male.

    LA DIFESA FA ACQUA- Dall’1-4 rifilato al Norwich al 4-1 preso col Getafe il passo è fin troppo breve. Certo, l’Atalanta aveva affrontato le inglesi al limitare del loro campionato, così come il Getafe, che domenica aspetta l’Atletico: probabilmente una scelta del Gasp per saggiare cosa non va nei circuiti più noti. E a non andare sono i due gol subìti a gioco fermo. A muovere la difesa ora ci penserà Skrtel-Squirtle, ma a dispetto del nome non è una tartaruga in campo. Negli ultimi 3 anni in Turchia ha giocato 119 partite, una media di quasi 40 a stagione. E pensare che era appassionato di Hockey su ghiaccio,ma poi ha capito che con i suoi stessi piedi prendeva meglio di mira la rete avversaria, scivolando sul verde senza bisogno del classico quarto d’ora per rompere il ghiaccio, congelando tutte le difese che fanno acqua. I primi calci poi, li ha tirati sotto la supervisione di papà Dusan: qui troverà pantera Duvan e la speranza del Gasp è che formino l’accoppiata perfetta ai due estremi del campo. 
     
    SQUIRTLE SKRTEL- 'Chiunque conservi la capacità di cogliere la bellezza non diventerà mai vecchio'. Ispirandosi a Kafka Skrtel la bellezza l’ha saputa cogliere macinando km come la Rossa più cattiva: uno degli uomini chiave nei nove anni al Liverpool, ha aperto la porta a 18 reti in 320 gare. La bellezza del Fenerbache invece, quasi non l’ha vista: negli ultimi tempi guardava altrove, seguiva quella bellezza genuina e sorprendente dell’Atalanta, sognando una seconda vita in nerazzurro. E così, il guerriero combattente e regista, riparte da Bergamo per regalare a una difesa con troppi buchi la sua esperienza da sarto. Cucito sotto il 37 della maglia, le 90 gare in Europa: centrale della difesa a quattro, Skrtel può giocare anche da perno a tre. Prenderà il posto di Palomino, Djimsiti o Masiello? Proprio l’ex Bari-classe ’86- nella Dea ha vissuto una seconda giovinezza. 

    QUI SI FA LA STORIA- Nonostante l’impennata di prezzi nella campagna abbonamenti più attesa di sempre- con il dietrofront di patron Percassi sulle agevolazioni applaudito dai tifosi- nelle prime ore sono già state vendute 3592 tessere nella nuova Curva Nord, un muro sotto le Mura. E in 834 hanno sottoscritto altrettante Dea Card, una carta speciale su cui veder scritta la storia atalantina.  Una penna ‘a sfera’ ce l’ha sicuramente nei piedi Muriel, che da infortunato è diventato in un niente la hit di punta (e di testa) nel dischetto dell’estate nerazzurra. E adesso da ammirare ci sarà anche il guerriero Skrtel, 533 presenze da professionista, il numero di Spinazzola sulla schiena e l’omonimia con il bulldog orobico de Roon. Il giorno del suo 35° compleanno sarà ancora in campo a difendere il suo diritto di fermare il Bologna, perché sa che ‘la gente non smette di giocare perché diventa vecchia, diventa vecchia perché smette di giocare'. E il gigante che invecchia come il vino continuerà a giocare per un’Atalanta che vuole bere per dimenticare i crack anglo-spagnoli. Il braccio di Skrtel è già trapuntato di stelle. Ma nella notte di San Lorenzo ne ha raccolta un’altra per la sua Dea in Champions.

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