Bisognerà pur vedere qualcosa di positivo. Difficile farlo, specie se ci si fa prendere da quello sconforto mosso da un 2012 che non si è aperto proprio nel modo giusto. Dopo il successo prezioso raccolto contro il Cesena, l'Atalanta è di nuovo cascata: a Palermo è arrivata la quarta sconfitta di questo anno nuovo. Un ko sfortunato, in cui l'inerzia si è inesorabilmente spostata dalla parte rosanero dopo il rigore con annessa espulsione di Andrea Consigli. Un tiro al piccione, quello che ha visto come bersaglio la porta difesa prima da Consigli e poi da Frezzolini. E proprio la prestazione del secondo portiere atalantino è una delle note positive da sciorinare in una giornata storta. Già, perché Frezzolini ha stupito tutti. Una parata dietro l'altra, riflesso dopo riflesso, miracolo dopo miracolo.

Certo, i gol sul groppone, alla fine, sono due, ma il buon Giorgio ha limitato un passivo che - alla luce della fioccata di occasioni capitata sui piedi dei giocatori rosanero - poteva assumere proporzioni ben peggiori. Non è bastato presentarsi a Palermo con un'Atalanta a trazione integrale. Un'idea sulla carta buona: impedire ai padroni di casa di detenere il monopolio del pallino del gioco. Un'idea sconvolta troppo presto, da un'espulsione che ha costretto Colantuono a prendere carta e penna e ridisegnare la sua Dea. Era la grande chance di Manolo Gabbiadini: e il talentino nerazzurro ha saputo dire la sua. Un inizio timido, pochi palloni giocabili, ma la splendida azione che ha regalato a Moralez la palla per riaccendere la fiammella nerazzurra. L'esame, nonostante la sconfitta per i bergamaschi, è stato superato.

E ora? Il calendario propone alla Dea tre uscite in una settimana. Impegni da non fallire, chiaro. A partire dallo scontro direttissimo contro il Lecce, tra le mura amiche, per passare poi dal recupero contro il Genoa. Quindi la sortita nella tana di un Mondonico sempre pronto a sorprendere. Passi perdere contro big come Milan, Lazio, Juve. Passi perdere nella tana a casa di un Palermo in piena salute. Ora, però, serve ritrovare vittoria e innescare una buona marcia: una bella fetta di salvezza passa da questo trittico.