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  • Atalantamania: Spezia test Champions più dell’Inter, ma contro il Real servirà il miglior Pasalic!

    Atalantamania: Spezia test Champions più dell’Inter, ma contro il Real servirà il miglior Pasalic!

    • Marina Belotti
    A vedere ieri sera gli 11 danzare in camiseta blanca, negli occhi dei nerazzurri si sono sovrapposte le immagini che già da giorni occupavano mente e cuore: il quartiere di Valdebebbas, l’Alfredo Di Stéfano, le corse di Benzema e Sergio Ramos, Zidane in panca. No, qualche somiglianza in testa c’è, ma era Vincenzo Italiano a dirigere uno Spezia ben allineato e coraggioso. Devo dirlo: in preparazione al Real Madrid il test perfetto per la Dea è stato affrontare questo Spezia aperto e aggressivo, almeno per i primi 45’, molto più di quell’Inter chiuso a riccio e basso che più basso non si può. Ma, proprio per questo, c’è qualche dettaglio a cui aggiustare il tiro. In porta magari.
     
    REAL- Che sia attendista e la trascini in parità per poi insaccare a raffica gli ultimi 10’, o che sia aggressiva per mettere le cose in chiaro ai rientranti di Zidane fin dal 1’, la Dea dovrà scendere in campo con un atteggiamento diverso. Il tridente era da insufficienza piena all’intervallo, i tre cambi pronti a sconvolgere tutti i piani iniziali di mister Gasp. Che di certo martedì sera si terrà un paio delle sue migliori pedine in panca, cartucce da sparare al momento giusto: “Questa è una partita che si gioca con 15 giocatori, non solo con gli 11 che vanno in campo. L'ideale sarebbe portarla fino alla fine, poi dopo bisogna vedere come nasce la gara e quale sarà l'approccio. Sarà importante stare in gara il più a lungo possibile", ha detto ieri a Sky. Stare in gara per la Dea significa non concedere un millimetro alle merengues, ma anche sfruttare ogni più piccola palla gol senza mandarla all’aria sul portiere. E poi, verso la fine, buttare nella mischia uno che non sbaglia mai, non c’è bisogno di fare nomi, e fare per una volta la parte del boia condannando qualcun altro allo scadere. Il Real, diversamente dallo Spezia, nel primo tempo non perdona.
     
    SUPERMARIO- E poi c’è lui, Mario Pasalic, che si è appena guadagnato uno slot di 90’ contro i più grandi d’Europa. La voglia di giocare in 11 vs 11 è stata ribadita a chiare lettere da tutto l’organico di Bergamo, l’espulsione di Freuler non ha solo falsato la gara d’andata ma anche quella di ritorno, privando la Dea di uno dei suoi uomini più valenti a centrocampo. Ma adesso quell’amarezza si è trasformata in speranza, perché il croato che non ti aspetti è tornato, e più offensivo che mai. Due mesi fuori per pubalgia e un intervento che non si poteva rimandare, per tornare proprio il 31 gennaio, giusto per segnare alla Lazio. Ieri due gol splendidi, soprattutto il primo, di raffinata intelligenza, e adesso mister Gasp ha una bella gatta da pelare: schierarlo a centrocampo con de Roon o arretrare Pessina per sfruttare la sua spinta sulla trequarti? Di certo, sarà difficile fare a meno di lui, che nei match di una certa importanza non sbaglia mai: come dimenticare il pesantissimo e decisivo gol contro il City, e quella rete al Psg che fino all’ultimo ha tenuto accese le speranze di una Semifinale da sogno. Oltre al gol contro lo Shakhtar, ai due assist col Valencia e ha tanta esperienza alle spalle con Monaco e Spartak Mosca. L’ultimo affondo utile e guarda caso ancora decisivo? L’assist per il 2-2 di Zapata contro l’Ajax. Ora, appuntamento a Valdebebas per rimarcare, in tutti i sensi, il suo ritorno in squadra

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