Atalantamania:| Tonalità d'azzurro
Il nero e l'azzurro. Le tinte cupe le lasciamo volentieri lontane, alle spalle, negli echi lontani dei polveroni che hanno accompagnato la scorsa stagione. Questa Atalanta si sta godendo soprattutto l'azzurro. In attesa della prima vittoria, Bergamo si coccola Federico Peluso. Che in una manciata di giorni è passato dal rosso - quello rimediato a Cagliari - all'azzurro della Nazionale, e si è pure tolto la soddisfazione di segnare.
Che gioia, per chi è partito dal basso e ha fatto tanta gavetta: sembra passata un'eternità da quando calcava i campi della Serie C, oppure ancora da quelle lacrime per lo sciagurato e sfortunato autogol contro il Bologna che condannò - ma era solo l'ultima amarezza di una stagione in cui per l'Atalanta nulla andò nel verso giusto - la Dea alla retrocessione. E ora eccolo lì, a gioire con la casacca della Nazionale.
In attesa degli azzurri di domani, con un Consigli che si candida prepotentemente nelle gerarchie prandelliane, ci sono anche gli azzurrini. Come quel Giuseppe De Luca che vuole pungere anche in Serie A. L'ha già fatto nel Varese, si è confermato pure in Under 21. Saprà ritagliarsi il suo spazio nell'Atalanta e imporsi anche sul palcoscenico della massima serie. Non è proprio, per qualità tattiche, il sostituto di Denis, ma la Zanzara è un prospetto che può rivelarsi prezioso nello scacchiere di Colantuono.
E poi ci sarebbe anche Manolo Gabbiadini, che per metà è ancora dell'Atalanta. Ci si aspettava qualcosa di più nella scorsa stagione, ma lo spazio non è stato molto. A Bologna, si pensava, vivrà una stagione da titolare ed esploderà. Le infinite vie del mercato, invece, gli hanno piazzato davanti un certo Alberto Gilardino, che nel curriculum ha un Mondiale e quasi centocinquanta gol in Serie A. E c'è pure Robert Acquafresca a giocarsi una maglia. Restare a Bergamo, dove se la sarebbe giocata 'solamente' con Denis, forse non sarebbe stata una scelta così sbagliata...
