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  • Atalantamania: tutte pazze per Zapata, anche le cifre

    Atalantamania: tutte pazze per Zapata, anche le cifre

    • Marina Belotti
    Spesso quando esulta, fin dai tempi bianconeri in Friuli, Duván Zapata appoggia il palmo della mano contro l’orecchio, indirizzato verso l’alto. Probabilmente perché sa che, dopo ogni gol, la sua valutazione acquista qualche zero in più e udirà in lontananza nuove voci di mercato. Lui fa orecchio da mercante-perfetto nel calcio-mercato- e si prepara a bucare un’altra rete con l’Atalanta. Il piede destro della punta colombiana ha incantato il San Paolo (15 gol) e il Ferraris (11), il Friuli (19) e il Gewiss Stadium (40!). Lo scorso anno, dopo l’exploit da capocannoniere nella Dea da Champions con 23 gol in 37 presenze, a chi gli chiedeva se voleva andare in una Big rispondeva flemmatico: “Ma se ci sono appena arrivato, dove volete che vada?”.
     
    LE PRETENDENTI- Mentre dice no a ogni sua corteggiatrice, lo Zapatone nerazzurro fa oscillare le sue trecce portafortuna. Tre anni fa erano Fiorentina e Sassuolo a voler catturare El Panteron nella giungla del calciomercato, due estati dopo si è fatto avanti il Valencia, forse con la premonizione che averlo tra i suoi sarebbe stato più indolore che trovarselo di fronte. Sette le offerte arrivate a giugno 2019 da Germania, Inghilterra, Spagna e, ovviamente, Italia. Dove la detentrice del tricolore sta portando avanti da ben 36 giorni ‘uno studio matto e disperatissimo’ per trovare la strategia giusta e farlo suo. Gonzalo Higuain ha le valige pronte, CR7 e Dybala vogliono qualcuno alla sua e loro altezza. L’1,86 di Duvan può andare, ma serve una contropartita, anzi, meglio abbondare, ne servono due: Mattia Perin, attualmente in prestito al Genoa ma che a fine stagione tornerà a Torino e Cristian Romero, in prestito ai liguri ma di proprietà dei bianconeri. Ma attenzione all’Atletico Madrid, che si è infilato nell’asse Bergamo-Torino per volere del suo Cholo Simeone, pazzo del classe 1991, degno erede di Diego Costa. 
     
    IL NO SECCO DELLA DEA- C’è solo un piccolo problema: i tanto millantati 36 milioni di valutazione sul mercato del panterone sono solo uno specchietto per le allodole. Con la Juve si fa presto a fare i conti e rispedire carte e scartoffie al mittente: Romero vale- a spararla grossa- 28 milioni, Perin arriva a stento ai 10. Per Fabio Paratici andrebbe bene così e amici come prima, peccato però che ne manchino altri 22, di milioni, per pareggiare il passaggio di proprietà della punta di diamante di mister Gian Piero Gasperini. Patron Antonio Percassi è stato chiaro: per meno di 60 milioni, non solleva nemmeno la cornetta dell’hotel Sheraton. E se l’Atletico Madrid fosse disposto a versarli? Questa è un’altra storia, a cui però manca il primo capitolo, dal momento che, secondo quanto raccolto da calciomercato.com, al dirigente sportivo dell’Atalanta Giovanni Sartori non è arrivata la benché minima richiesta dalla capitale spagnola. Niente da fare, Duvan Zapata è destinato a continuare la sua avventura nell’Atalanta, che prima del Covid ne aveva ufficializzato il riscatto dalla Samp per 12 milioni, dopo il suo arrivo nel luglio del 2018 in prestito oneroso per 14 milioni di euro. Se fate due calcoli con i numeri ‘pazzi’ di sopra, la Dea ci ha già guadagnato-minimo-34 milioni. Un investimento che ha firmato fino al 30 giugno 2023. Un investimento che, appena ripresosi dall’infortunio con la nazionale, ha messo in campo una tripletta prima del letargo forzato. Ma alla pantera nerazzurra non piace lasciare le cose a metà: ha ancora una quindicina di sfere da infilare per doppiare il record. E aprire il palmo accanto all’orecchio per far entrare, una dopo l’altra, le voci di mercato delle pretendenti, che lo caricheranno per un’altra stagione all’Atalanta.

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