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  • Atalantamania:| Un anno tra campo e tribunali
Atalantamania:| Un anno tra campo e tribunali

Atalantamania:| Un anno tra campo e tribunali

365 giorni, altrettante emozioni. Con un andamento in saliscendi che pare la proiezione sentimentale del tourbillon borsistico che ha accompagnato questo 2011. L'anno che ci lasciamo alle spalle sarà ricordato a lungo nella storia atalantina. E va scisso inevitabilmente in due aspetti: il profilo calcistico e quello extra-campo.

La faccia della medaglia che luccica è senza dubbio quella intrisa di erba, sudore e fatica. Il campo ha riservato all'Atalanta tante belle soddisfazioni. Il finale di stagione in cadetteria è stato un crescendo di successi, culminato con un primo posto meritato, non tanto per il bel gioco espresso ma quanto per l'evidente strapotenza espressa dall'organico nerazzurro, cinico e spietato. Ma non c'è stato nemmeno il tempo di godersi l'immediato ritorno nell'Olimpo della Serie A: giugno si è aperto con il trauma del calcioscommesse e del coinvolgimento di Cristiano Doni.

Un estate d'inferno, tante incognite, tanti dubbi e paure. Il 'meno sei' ha rappresentato una scure violentissima pronta a minare le fondamenta del campionato nerazzurro. L'estate ha però portato in dono volti nuovi e freschi: da Pierpaolo Marino, immediatamente entrato nei cuori dei supporter atalantini, al tris argentino Schelotto-Moralez-Denis, presto diventate pedine fondamentali dell'undici colantuoniano. L'inizio folgorante del campionato ha regalato lo zucchero necessario per addolcire una stagione che sembrava amarissima.

L'Atalanta ha saputo stupire la Serie A, infilando risultati di prestigio coniugati con un gioco finalmente piacevole e frizzante. La Dea ha saputo addomesticare squadroni come Udinese, Inter e Napoli, sfiorando addirittura il colpaccio. I titoli di coda del 2011 sembravano appropinquarsi col sorriso sulle labbra: e invece è successo ciò che nessuno si sarebbe immaginato.

L'arresto di Cristiano Doni è la pagina più nera nella storia del club bergamasco. Un fulmine a ciel sereno che ha tramortito l'intero popolo dell'Atalanta. Un cazzotto potentissimo, una sberla terrificante, un colpo sferrato proprio sul cuore. Le incognite estive sono sublimate in certezze terrificanti, e all'orizzonte ecco il timore di una nuova tempesta accompagnata da una grandinata di punti di penalizzazione. L'anno nuovo si apre con qualche timore. Ma anche con una certezza: sul campo, anche senza quel Doni protagonista della storia recente nerazzurra, l'Atalanta è pronta a qualsiasi sfida.

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