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  • Atalanta, Papu Gomez: 'Del Piero un idolo, Simeone e Gasperini mi hanno cambiato'

    Atalanta, Papu Gomez: 'Del Piero un idolo, Simeone e Gasperini mi hanno cambiato'

    L'Atalanta si prepara alla sfida di Europa League di giovedì, quando - contro il Lione - si giocherà il primo posto nel gruppo E. Il capitano dei nerazzurri, Papu Gomez, ha parlato a Uefa.com, ripercorrendo i passi più importanti della sua carriera: "Da ragazzo ammiravo molto Pablo Aimar, un giocatore con caratteristiche simili alle mie: trequartista, non tanto alto e rapido. Altri due grandi giocatori che mi hanno ispirato sono stati Juan Riquelme e Alessandro Del Piero. Ricordo anche il grandissimo Parma che vinse la Coppa UEFA: c'erano tanti argentini come Veron, Almeyda, Sensini, Balbo, Crespo senza dimenticare campioni come Cannavaro e Buffon. Simeone? È un grandissimo motivatore, un allenatore di altissima qualità. Mi ha allenato al San Lorenzo e anche a Catania per sei mesi. Ho imparato tantissimo da lui, soprattutto durante il mio periodo in Argentina. Lui mi faceva giocare in un ruolo che non era per me naturale e mi diceva che quando sarei andato in Europa mi avrebbero posizionato proprio lì, come esterno d'attacco. Mi ha insegnato questo ruolo".

    MAESTRO GASP - "L'Atalanta è una squadra storica del calcio italiano. È una delle 'big' di provincia che ha disputato più campionati in Serie A. È un club molto importante, i tifosi sono molto passionali, seguono la squadra ovunque e questo è un grande vantaggio per noi. Il ritorno in Europa è stato un traguardo storico, questo gruppo e quello dell'anno scorso rimarranno per sempre nella storia. Sono felicissimo per la città che dopo 26 anni è tornata a giocare una competizione europea. Ci sono tre generazioni che ci seguono allo stadio e che sono molto entusiaste e orgogliose di noi. Gasperini è un tecnico importante per me e per la mia carriera. Ha modificato un po' la mia posizione in campo: ho sempre interpretato il ruolo di esterno d'attacco, difendendo e attaccando lungo tutta la fascia. Da quando c'è lui, con questo sistema di gioco, riesco a farmi trovare più vicino alla porta, per questo segnare di più e fare più assist. Anche livello umano c'è grande intesa e un ottimo rapporto con lui. Volevo giocare a questo livello, in Europa League o Champions League, anche per poter rimanere nella nazionale argentina. Ci tenevo tanto a disputare questa competizione con l'Atalanta e per fortuna le cose stanno andando bene. C'era un po' di scetticismo dopo il sorteggio del girone, ma con il nostro gioco siamo riusciti a fare grandi cose. Eravamo una squadra poco conosciuta che attua un calcio diverso a quello espresso in Italia. Possiamo essere una sorpresa nel torneo. La fascia di capitano? È una grande responsabilità guidare ragazzi più giovani. È il mio secondo anno da capitano, una responsabilità che ho accettato con impegno e orgoglio. Mi piace perchè mi fa sentire importante".

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