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  • Attaccante ombra:| Floccari tuttofare Lazio

    Attaccante ombra:| Floccari tuttofare Lazio

    C’è un fuoriclasse-ombra nella Lazio.
    Floccari il tuttofare.
    Un giocatore che sa fare tutto e che, grazie al suo lavoro sia in fase difensiva che offensiva, permette a tanti di brillare. Uno di qualità, tanta, ma pure di sostanza e potenza. Uno di quei calciatori che fa e farebbe la felicità e fortuna di ogni allenatore. Ultimamente, quando si pensa alla Lazio vengono in mente prima Hernanes e poi Mauri, Zarate, Ledesma, Matuzalem, ma poche volte si è nominato Sergio Floccari se non dopo la splendida rete al Milan. E a torto perché il ragazzo di Nicotera ha doti incredibili e spesso, se non sempre, è il giocatore che più di altri si sacrifica e si immola per la squadra. Basta vedere quello che ha fatto con i rossoneri dopo quasi tre settimane di stop o quello che ha combinato domenica scorsa con il Chievo. Impressionante, visto che era presente in tutte le zone del campo.

    «Il mio regista avanzato», lo ama definire Edy Reja. Inizia la partita e lo vedi al centro dell’attacco, solo soletto, che sgomita e prova a farsi largo tra i difensori avversari. Pensi: che peccato, non è in giornata. E invece è una sensazione errata perché passano i minuti e te lo trovi in mezzo al campo a fare il mediano a prendersi il pallone, oppure su una delle due fasce a fare l’esterno, dribblare l’avversario di turno, sì perché sa fare anche quello, per crossare. Oppure, in difesa, e non solo nei minuti finali o nei calci d’angolo, a dare man forte ai compagni. E poi, la cosa più sbalorditiva è che, nonostante abbia fatto il maratoneta, sotto porta è lucidissimo. Basta andare a chiedere a Nesta e Thiago Silva cosa ne pensano in proposito.

    Il problema è che se un lavoro del genere lo fanno i vari Rooney o Eto’o, due campionissimi, diventa giustamente un fatto da sottolineare e rimarcare, ma se nel suo piccolo lo fa Floccari (che non è ovviamente sullo stesso livello), allora è tutto normale. C’è qualcosa che non funziona, anche perché centravanti italiani che giocano in un modo simile non ci sono e comunque si contano sulla dita di una mano. Strano, ad esempio, che il ragazzo di Nicotera non abbia mai avuto un’opportunità in nazionale. Eppure nel famoso sbarramento dei 29 anni imposto dal ct Prandelli, lui ci rientrerebbe, considerato che ne farà 29 il 12 novembre. Un modo di giocare a pallone e di interpretare le partite che esaltano le qualità fisiche di Floccari, anche perché per correre da una parte all’altra del campo senza mai risparmiarsi con la stessa intensità e costanza, restando concreti sotto porta, vuol dire pure grande potenza muscolare.

    Alla faccia di chi dice che questo ragazzo è un po’ fragilino. D’altronde con questa etichetta l’attaccante calabrese ci ha convissuto per anni, sin da quando ha cominciato a giocare e di ingaggio prendeva appena 762mila lire, fino a oggi. Va aggiunto che il ragazzo di Nicotera, a parte le sgroppate, è uno che sa pure fare gol, belli e tanti. Basta pensare alla media-gol che ha con la Lazio. In 21 partite con la maglia biancoceleste tra campionato e coppa Italia, il centravanti ha segnato ben 11 gol, uno ogni due partite. Non male. Se solo Zarate lo seguisse e lo imitasse un pochino, magari, Maurito diventerebbe un attaccante da venti gol a stagione. E questo farebbe assai felice Floccari, il centravanti-gregario che ama Coelho e più che fare gol, regalare assist ai compagni.
     


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