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  • L'ira di Moratti sull'Inter: siete senz'anima. E ora la Juve fa paura

    L'ira di Moratti sull'Inter: siete senz'anima. E ora la Juve fa paura

    Moratti che abbandona la tribuna d'onore durante l'intervallo di Inter-Atalanta. Tronchetti Provera che fa altrettanto nel prosieguo della ripresa. Forlan che rifiuta di entrare in campo perchè non vuole più giocare sulla fascia. Branca che polemizza con Oriali che mette Branca spalle al muro, ricordandogli tutte le operazioni di mercato condotte insieme prima della rottura. 

    Se questa è l'Inter che, soltanto per mero calcolo aritmetico, continua a vagheggiare un improbabile terzo posto, i tifosi nerazzurri sono messi molto male. E non certo per colpa loro. 

    Mancano dieci partite alla fine: società, squadra e allenatore hanno il dovere di ricomporre i cocci per salvare la faccia in campionato, dopo le mazzate prese in Champions League e in Coppa Italia. Per riuscirci, ci vuole ben altro spirito.

    Per questo, Moratti deve intervenire. Subito, senza se e senza ma. Dicono che il presidente sia tanto arrabbiato quanto deluso dalla deriva interista. Se è convinto che la situazione possa solo peggiorare, che Ranieri abbia perso il controllo del gruppo, intervenga subito. Cambi la guida tecnica con i traghettatori  Baresi e Figo, ricordi ai giocatori che l'Inter non è nè una sinecura nè un pensionato per ex campioni d' Europa. 

    La squadra vista contro l'Atalanta non ha nè un gioco nè un'anima. A parte l'eccezionale Zanetti - se ce ne fossero anche solo cinque come lui, l'Inter suonerebbe tutta un'altra musica - gli altri sembrano anime perse che vagolano per il campo senza meta. Desidererebbero che tutto fosse già finito, ma non è così e, considerato  che davanti le rivali traccheggiano (la Lazio perde, Udinese e Napoli pareggiano, stasera vedremo cosa farà la Roma), sarebbe il caso di svegliarsi dalla catalessi.

    L'Inter è uscita dalla Champions fra gli applausi perchè i tifosi hanno compreso il dramma di una grande squadra al capolinea europeo. Ma una resa anticipata e incondizionata in campionato costituirebbe un tradimento imperdonabile.

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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