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  • Attento Milan, l'Inter non è più la stessa: Lukaku, Barella e Hakimi devastanti, Pioli sotto pressione

    Attento Milan, l'Inter non è più la stessa: Lukaku, Barella e Hakimi devastanti, Pioli sotto pressione

    • Filippo Tramontana
      Filippo Tramontana
    Non me l’aspettavo proprio che l’Inter si sarebbe trovata in testa alla classifica al termine di questa giornata. Dai, ragionando logicamente nessuno si sarebbe sognato di pronosticare una sconfitta del Milan contro lo Spezia e una contemporanea convincente vittoria dell’Inter contro la Lazio.

    Per dire la verità le probabilità maggiori erano quelle di vedere il Milan allungare sull’Inter, l’occasione grossa sulla carta ce l’avevano Pioli e i suoi ragazzi.

    Presentarsi al derby allungando sulla squadra di Conte, o comunque lasciando invariata la distanza di 2 punti, avrebbe consentito ai rossoneri di gestire meglio la partita buttando addosso ai nerazzurri la pressione di non poter assolutamente fallire la partita rischiando così di concedere al Milan una fuga che, a questo punto della stagione, poteva diventare davvero pericolosa.

    Il Milan ha toppato clamorosamente la trasferta ligure e questa volta Conte non si è fatto pregare riuscendo in quel sorpasso fallito nelle precedenti occasioni.

    Ora la pressione si sposta sui rossoneri.

    Pioli dovrà gestire il doppio impegno, dovrà motivare la squadra che scenderà in campo a Belgrado e contemporaneamente avere un occhio di riguardo per i giocatori che nelle sue scelte saranno i titolari nel derby di domenica pomeriggio.

    Conte invece con i suoi sta già lavorando sulla stracittadina.

    Vincere significherebbe dare ancora più continuità agli ultimi risultati ottenuti, riempire sempre di più il serbatoio dell’autostima e mandare i rossoneri a -4 in classifica creando il primo vero distacco dall’inizio dell’anno.

    Ormai sembra un ritornello banale, ma questa partita per i nerazzurri e per le loro ambizioni è importantissima. Lo so, praticamente lo dico di tutti i match, ma quando si gioca un campionato così equilibrato è normale che sia così.

    Ogni passo falso potrebbe far rientrare qualcuno nella lotta scudetto, la classifica è cortissima e la stagione ancora lunga. Ogni partita è delicata, ogni partita può essere un passo verso l’obiettivo e un’occasione per creare scompensi psicologici ai diretti avversari.

    Per questo il derby di domenica sarà una gara fondamentale per entrambe le squadre.

    Il Milan si gioca la possibilità di tornare in testa o, alla peggio, di non far si che l’Inter possa scappare.

    Conte arriva al derby con una squadra che sembra aver recepito tutte le sue idee. Eriksen potrebbe ormai essere diventato l’arma in più e ad oggi il posto di Vidal come titolare non è più così sicuro ed assicurato come lo sarebbe stato un mese fa.

    Il danese sta giocando bene e, non lo possiamo dimenticare, ha risolto l’ultima stracittadina con un colpo da maestro dei suoi. E’ cambiata molto l’Inter dal derby d’andata. La filosofia del pressing alto a tutto campo che il tecnico nerazzurro aveva adottato a inizio anno ha lasciato spazio a un atteggiamento più prudente.

    Il risultato è che la squadra ora è più equilibrata, si espone meno ai contrattacchi degli avversari e prova a sorprenderli con ripartenze in campo aperto in cui Hakimi, Barella e Lukaku diventano devastanti.

    Con la Lazio e contro la Juve in campionato si è visto come l’Inter possa fare male a chiunque se lasciata libera di poter sfruttare le ripartenze. Sarà interessante capire come i rossoneri si avvicineranno alla partita di domenica.

    Pioli non ha mai, fino ad oggi, rinunciato a far giocare i suoi. Il suo Milan ha sempre proposto un gioco propositivo e aggressivo senza però mai rinunciare all’attenzione in fase difensiva.

    Il dubbio che mi pongo è se l’allenatore rossonero userà un piano B, se deciderà di adeguarsi all’Inter o se proverà ad aggredirla da subito per farle male.

    Questo derby sarà una partita a scacchi, in gioco c’è una posta troppo alta per non studiare ogni possibile mossa dell’avversario e preparane le eventuali contromisure.

    Dopo tanti anni è un derby che vale la testa della classifica e nulla, da entrambe le parti, può essere lasciato al caso.

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