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  • Attento Napoli:| 'Il ko col PSV non coinvolga Insigne'

    Attento Napoli:| 'Il ko col PSV non coinvolga Insigne'

    • Vincenzo Vitiello

    'E’ una sconfitta che visto la rosa di giovani che abbiamo preso può far crescere e può essere anche positiva per il futuro': queste le parole di Walter Mazzarri, ai microfoni di SkySport, dopo la netta sconfitta subita dal Napoli 2 contro gli olandesi del PSV  Eindhoven: un risultato che, alla luce di quanto accaduto nel corso della gara e soprattutto nel primo tempo, mette a nudo alcune realtà in casa Napoli:
     

    TURNOVER-  Il massiccio turnover effettuato da Mazzarri trova una giustificazione nelle spiegazioni che il tecnico fornisce al termine della partita: 'Quest’anno con la società abbiamo fato una scelta diversa, cercando di avere doppi ruoli più competitivi, in modo da poter valutare in Coppa quando poi ci potranno servire in campionato per sostituire chi gioca di più. Si è fatta questa scelta e va portata avanti': Il verdetto che ha emesso il Philips Stadion di Eindhoven non è confortante per le aspettative della società partenopea. Accanto ad un Mesto che sta, rapidamente,  recependo le direttive di Mazzarri riguardo i meccanismi e la posizione in campo da osservare, troviamo un El Kaddouri completamente avulso dal gioco della squadra, Vargas incapace di svolgere il ruolo di prima punta in modo sufficiente, Donadel ancora lontano da una condizione accettabile, Dossena, sull'out di sinistra, in difficoltà nella fase difensiva e in quella di proposizione, Fernandez nervoso ed impreciso negli anticipi difensivi . Chiaramente non si tratta di una definitiva bocciatura di calciatori che, come riferito da Mazzarri, devono sostituire i pari ruolo titolari in caso di necessità. Avranno tutto il tempo necessario per dimostrare che Eindhoven è stata una sfortunata tappa della loro crescita dovuta  alla forza  dell'avversario ed  al massiccio turnover che ha coinvolto tanti giocatori contemporaneamente senza il dovuto affiatamento derivante dal giocare insieme più gare. Un aspetto, comunque, è da tenere in considerazione: vi è un giovane talento che va gestito nel migliore dei modi e non può essere coinvolto in un contesto che poco gli appartiene. Un gioiellino made in Naples che corrisponde al nome di...

     

    LORENZO INSIGNE- La condizione psico-fisica che determina le prestazioni dei calciatori deriva da una condizione fisica ottimale accompagnata da uno status emotivo  derivante da molti aspetti: fiducia nei propri mezzi e da parte dell'allenatore, sapiente guida tecnica che preveda l'illustrazione continua dei compiti da svolgere in campo e non eccessiva limitazione delle proprie individualità, incoraggiamento a rendere secondo le caratteristiche tecniche personali e non aver il timore di metterle in luce. Lorenzo Insigne ha ampiamente dimostrato, lo scorso anno nel Pescara sotto la sapiente guida di Zeman, nell'Under 21 e durante la recente convocazione nella Nazionale maggiore da parte di Prandelli, le sue notevoli possibilità tecniche e caratteriali. Alcuni critici affermano che Lorenzo il Magnifico sarebbe titolare in qualsiasi squadra europea avendo già un bagaglio non comune ai giovani calciatori della sua età. Nel Napoli, Insigne, deve giustamente, cedere il passo ai tenori azzurri e magari alternarsi con loro in qualche  circostanza ma il suo talento non può essere messo in discussione e penalizzato da situazioni non derivanti dalla sua volontà ma da atteggiamenti tattici poco consoni alle sue caratteristiche e dalla mancanza di collaborazione da parte dei compagni di gioco come avvenuto nel primo tempo di  Eindhoven. La sua sostituzione con Pandev al 16' della ripresa contro il PSV, forse, è stata inopportuna considerando che Vargas non riusciva a svolgere sufficientemente il compito assegnatogli da Mazzarri.

     

    CRESCITA DIFFERENZIATA DEI GIOVANI- 'Ora vedremo cosa succederà in futuro, sia in campionato che nella prossima partita di Europa League, poi faremo delle valutazioni, ma penso sia giusto fare così. Si dice sempre che si devono far giocare i giovani in Italia perché altrimenti non crescono': giusta osservazione fatta da Mazzarri ma la crescita e/o la conferma di Insigne è un processo che non può seguire lo stesso iter riguardante gli  altri giovani calciatori azzurri. Il talento del golden boy napoletano non può seguire le gerarchie che sono presenti nella squadra in particolar modo quando un pari ruolo accusa un momento di flessione. Inoltre, le sue grandi individualità non possono essere represse, anche parzialmente, a favore del gioco di un collettivo che necessita, nella giusta misura, anche degli spunti individuali di Lorenzo Insigne.

     


     


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