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  • Auguri Diego!

    Auguri Diego!

    • Giovanni Battista Terenziani

    Oggi è il 52esimo compleanno di Diego Armando Maradona, nato il 30 ottobre 1960 a Lànus (Argentina).  

    Il campione diede i primi calci nella squadra del padre, l’Estrella Roja. Giocò in quella compagine fino a quando il suo migliore amico lo convinse a fare un provino per l’Argentinos  Juniors. In questa società Diego debuttò il 20 ottobre del 1976 all’età di 16 anni non ancora compiuti e vi segnò il primo gol pochi giorni dopo. L’anno seguente Maradona debuttò con la maglia dell’Argentina in un’amichevole contro l’Ungheria a Buenos Aires,  ma non fece parte dell’Argentina campione del mondo nel 1978. Nel 1979 e nel 1980 vinse il pallone d’oro sudamericano. Maradona rifiutò poi le lusinghe del River Plate per coronare il sogno di giocare nella squadra del cuore del padre, il Boca Juniors con la quale vinse il campionato di apertura del 198 realizzando ben 28 reti. Il Boca però non riuscì a versare la cifra pattuita per acquistare definitivamente il talento di Lànus che era arrivato in prestito. Dopo il mondiale del 1982 il Pibe de oro passò al Barcellona per una cifra, allora esorbitante, pari a 10 miliardi di lire. Il Barcellona quell’anno vinse la Coppa del Re e la Copa de la Liga (competizione abolita nel 1986). La seconda stagione sembrava iniziare al meglio, ma nella quarta giornata in una partita con l’Atletich Bilbao, l’argentino subì un grave infortunio che gli fece perdere il 30% di mobilità della caviglia. Pur senza l’attaccante il Barca vinse la Supercoppa spagnola.  In finale di Coppa del Re Diego incontrò nuovamente l’autore del fallo che gli provocò il grave infortunio alla caviglia e si avventò contro di lui provocando una plateale rissa. Questo contribuì fortemente a determinare il suo addio al club spagnolo. Per 13 miliardi e mezzo di lire Maradona passò al Napoli. Il primo anno non fu particolarmente fortunato per la squadra partenopea, ma già dalla seconda stagione l’allora dirigenza napoletana affiancò al Pibe de Oro grandi campioni costruendo una squadra capace di arrivare terza nella massima serie italiana. Quell’anno Maradona segnò su una punizione a due in area che, per l’elevato coefficiente di difficoltà, da alcuni opinionisti è considerata la punizione più bella di sempre. Nell’estate del 1986 Diego vinse il mondiale in Messico con la sua Argentina dove segnò agli inglesi la rete che da alcuni è stata rinominata ‘gol del secolo’. In quella stessa partita Maradona segnò con la mano la famosa rete che gli fece dire che il gol fu segnato dalla mano de Dios. Nel 1986/87 con Ottavio Bianchi in panchina il Napoli di Diego vinse il tricolore e la Coppa Italia. Sempre con la maglia azzurra nel 1989 Maradona vinse la Coppa Uefa e nella stagione successiva nuovamente lo scudetto.  Nel mondiale giocato in Italia nel 1990 Diego  arrivò fino alla finale persa dalla sua Argentina per  1 a 0 contro la Germania Ovest. L’Argentina aveva eliminato l’Italia in semifinale e il pubblico dell’Olimpico fischiò l’inno argentino durante la finale, atto che non fu preso affatto bene dal Pibe de Oro. La stagione successiva il Napoli di Maradona vinse la Supercoppa italiana, ma durante quella stagione in un controllo antidoping il campione risultò positivo alla cocaina e così chiuse la sua carriera italiana. Scontata la squalifica tornò a giocare con la maglia del Siviglia nella stagione 92/93 e, in quella successiva, di nuovo in Argentina nel Newell’s Old Boys. Durante il mondiale del 1994 Maradona fu nuovamente trovato positivo a un controllo antidoping,  stavolta all’efedrina, uno stimolante proibito. Nel 1995 Diego vinse il pallone d’oro alla carriera in precedenza precluso ai calciatori non europei. Giocò ancora due anni con la maglia del Boca Juniors per ritirarsi il 30 ottobre 1997, all’età di 37 anni. Dopo varie  esperienze di c.t. (Argentina)  e allenatore, il suo sogno attuale pare essere quello di allenare la Cina.

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