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  • Auguri Romario, rese celebre la cola de vaca. Branchini: 'Lui il giorno, Ronaldo la notte. Quando lo proposi al Milan'
Auguri Romario, rese celebre la cola de vaca. Branchini: 'Lui il giorno, Ronaldo la notte. Quando lo proposi al Milan'

Auguri Romario, rese celebre la cola de vaca. Branchini: 'Lui il giorno, Ronaldo la notte. Quando lo proposi al Milan'

  • Pasquale Guarro

In patria lo chiamavano ‘O Baixinho’, il piccoletto, per via di quel metro e 69 centimetri che costituivano la sua altezza. Ma di giganti come lui il calcio non ne ha conosciuti mica  tanti. Romario de Souza Faria compie oggi 57 anni, brasiliano eccentrico e indolente, attaccante che ha fatto sognare e che ha lasciato in eredità un “patrimonio artistico” non indifferente per gli amanti del calcio. Gol da ammirare ancora oggi, a distanza di anni. Ricordate uno dei suoi colpi migliori? La celebre “cola di vaca’, finta entrata di diritto nell’almanacco del calcio e che nell’otto gennaio del 1994 armò il brasiliano per disorientare Rafa Alkorta e contribuire alla storica manita rifilata dal Barcellona al Real Madrid, con Romario autore di una tripletta. Qui sotto il video del gesto tecnico, la cola de vaca, con il corpo che ruota di 180° mentre il calciatore non stacca mai il piede dal pallone, ricordando un po' il movimento della coda della mucca. 
 



A formalizzare il trasferimento di Romario in Catalunya fu Giovanni Branchini, che qualche anno prima aveva anche curato l’operazione che aveva condotto il brasiliano dal Vasco da Gama al PSV:
“Lo conobbi a Rio nel 1987, quando giocava per il Vasco da Gama ed ho subito capito come fosse molto diverso dai suoi colleghi. Oltre le evidenti qualità calcistiche rivelava, nonostante la giovanissima età, ben altra personalità e intelligenza. Pochi fronzoli e molta sostanza con lui, da subito. Il trasferimento in Olanda avvenne durante le Olimpiadi di Seoul, dove il Brasile conquistò l’argento. Romario raggiunse Eindhoven solo in ottobre, a Campionato iniziato. Del trasferimento al Barcelona, invece, ricordo che Romario promise Scudetto e Pichichi cioè il trofeo per il titolo di capocannoniere . Mai previsione fu più azzeccata e determinante,  infatti, il Barça terminò la stagione a pari punti con il Deportivo La Coruña ma vinse per la differenza reti con Romario capocannoniere a 30 reti !!!”.

PROPOSTO AL MILAN - Erano gli anni in cui il campionato italiano rappresentava l’El Dorado del calcio mondiale e forse, se c’è un rammarico, è proprio quello di non aver mai visto Romario in Serie A, a battagliare con altri campioni come Maradona, Platini, Careca, Van Basten, Matthäus ed altri. Anche se, a dirla tutta, proprio Branchini un tentativo di portarlo in Italia lo aveva fatto:
“Lo avevo proposto al Milan, ma non c’è mai stata una trattativa”.

IL GIORNO E LA NOTTE - Anni dopo, lo stesso Branchini contribuì a realizzare uno dei trasferimenti più memorabili nella storia del calciomercato, quello di un altro brasiliano: il passaggio di Ronaldo dal Barcellona all’Inter.
“Differenze tra i due? Romario più geniale nella sua tecnica sopraffina e Ronaldo più esaltante nella combinazione di velocità, potenza e tecnica. Dal punto di vista della persona, li accomuna solo una grande intelligenza, per il resto sono il giorno e la notte”.

LA TELEFONATA - Un rapporto, quello tra Romario e Branchini, proseguito anche dopo l’addio al calcio del brasiliano:
“Una chiamata che ricordo con piacere? Quando mi ha telefonato il giorno della sua prima elezione a Senatore della Repubblica per ringraziarmi di tutto quello che aveva imparato con me. Ma devo essere onesto, anch’io imparai moltissimo negli anni con lui. Anzi, direi che in assoluto è stato il calciatore che maggiormente ha arricchito il mio bagaglio professionale, in special modo durante una trattativa”. 

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