Calciomercato.com

  • Avv. Cannavaro: 'Non so cosa rischierà il Napoli'

    Avv. Cannavaro: 'Non so cosa rischierà il Napoli'

    A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Ruggiero Malagnini, avvocato di Paolo Cannavaro:

    “Cosa rischia il Napoli? La giustizia sportiva è spesso illogica e non posso fare previsioni”.

    “La notizia del deferimento non mi sorprendere, era nell’aria. Le querele sono state fatte ed avranno un loro peso sulla giustizia ordinaria. Ora le nostre attenzioni vanni concentrate sulla giustizia sportiva. Gianello ha detto cose non vere e le querele rappresentano la risposta di Cannavaro e Grava alle accuse che gli si muovono. Questo scritto ha dato peso alla realtà dei fatti, Paolo e Gianluca ritengono di non aver proferito parola col signor Gianello. Se Matteo avesse detto delle cose a Cannavaro e a Grava, questi ultimi avrebbero sicuramente denunciato il fatto.

    La giustizia sportiva e la giustizia ordinaria non vanno confuse, sono due momenti diversi e se per esempio una persona viene condannata da parte del giudice ordinario non è detto che quello sportivo debba adottare la stessa decisone. Penso che questa storia non si risolverà davanti alla giustizia ordinaria. Se Paolo e  Grava non dovessero uscire indenni da questo fatto, allora si discuterà della responsabilità del Napoli ma non mi pare che Gianello abbia prove della loro colpevolezza. Gianello ha fatto dei nomi e poi ha detto che scherzava, questo atteggiamento non è credibile.

    Di solito la commissione disciplinare tratta queste questioni col giudizio abbreviato, quindi i tempi sono dimezzati e questo processo si chiuderà a breve. Le dinamiche della giustizia sportiva spesso sono illogiche e questo induce a capire anche le difficoltà di un professionista che deve difendere i propri assistiti. Grava, Cannavaro e Gianello hanno fatto un percorso sportivo insieme e questo per la Procura Federale è indizio di veridicità delle dichiarazioni di Matteo perché questi non avrebbe avuto ragione di diffamare i suoi compagni. Questo è assurdo.

    Nella giustizia ordinaria chi dice una cosa la deve provare, mente nella giustizia sportiva chi viene accusato deve provare che non è vero quello che gli si addebita. La giustizia sportiva è peculiare e fare delle anticipazioni delle decisioni è difficile, perché delle volte in questo ambito il giudice all’occorrenza diventa anche legislatore”.

    Altre Notizie