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  • Premier su Babacar, ma lui vuole restare

    Premier su Babacar, ma lui vuole restare

    • Claudio Masini
    Eppure le premesse della stagione 2015/16 erano di quelle da leccarsi i baffi per Khouma Babacar: via Gomez, fiducia a lui, con rinnovo annesso a cifre da titolare. “Peccato per l’arrivo di questo Kalinic”, avrà pensato l’attaccante africano. Ma d’altra parte qualcuno doveva pur arrivare a completare l’attacco di Paulo Sousa. Dopo un avvio di stagione diviso piuttosto equamente tra i due però, Kalinic ha spiccato decisamente il volo, con gol (che non sono mancati comunque a ‘Baba’) e soprattutto assistenza alla squadra, fino a raggiungere un vero e proprio idillio tecnico in coppia con Ilicic.

    BRICIOLE PER BABACAR - Per Babacar invece lo spazio è andato restringendosi e le idee di turn over da parte di Sousa sono morte di fatto, il giorno di Fiorentina-Empoli (22 novembre scorso): ultima da titolare in campionato per il senegalese, in campo per 78 minuti ma isolato in tutto il primo tempo, prima dell’ingresso risolutore di Kalinic. Appena otto apparizioni per 359 minuti totali ed un impiego che lui stesso si attendeva più ampio; e forse anche Sousa si aspettava un rendimento diverso sul campo, per potergli dare il minutaggio da grande promessa che ha appena firmato un gran bel rinnovo.

    IL CRYSTAL PALACE PRESSA - Naturale che un tale status di cose, unito al valore ed all’età del calciatore, avvicinino gli interessi di tanti club: in Inghilterra soprattutto, vedi alla voce Crystal Palace. Interessamenti ed offerte destinate però ad essere respinte al mittente perché la Fiorentina non ha certo intenzione di privarsi a gennaio di un suo gioiello, su cui punta e ad appena sei mesi da una scommessa fatta ritardando la data di scadenza del suo contratto. E d’altra parte, lo stesso Babacar ha più volte espresso il suo attaccamento a Firenze, la sua seconda casa, ed alla maglia della Fiorentina: niente che faccia pensare quindi ai classici “mal di pancia” di chi gioca poco. Quello tra Babacar e la società viola è un matrimonio destinato a proseguire, sotto l’egida di un amore reciproco, che neanche la panchina ha scalfito.
     

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