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  • Bachini, dopo la cocaina: 'Io ho pagato, il calcioscommesse è peggio'

    Bachini, dopo la cocaina: 'Io ho pagato, il calcioscommesse è peggio'

     

     
    "Io, e la cocaina: ho sbagliato ma adesso fatemi allenare". Jonathan Bachini, ex calciatore di Udinese e Juve, ex azzurro: radiato nel 2006.  "Ho chiesto la grazia. Ho fatto del male solo a me stesso. Non come quelli del calciosommesse..."
     
    "Chiedo la grazia: ho sbagliato, ho pagato. Ma ora fatemi allenare". Jonathan Bachini, nato a Livorno il 5 giugno 1975, ruolo centrocampista, ha giocato nell'Udinese, nella Juventus (due anni, con Ancelotti), nel Parma, nel Brescia, nel Siena. Positivo ai metaboliti della cocaina, viene squalificato la prima volta il 16 novembre 2004. Torna a giocare, ma risulta nuovamente positivo al test della cocaina il 4 dicembre 2005. L'anno dopo viene radiato. Per lui, anche due presenze nella Nazionale A con Zoff e 4 con Giampaglia. Ora vive a Livorno.
     
    Cosa fa, lavora?
    "No, niente. Aspetto...".
     
    Cosa?
    "Ho chiesto la grazia alla Figc, niente da fare. Mi hanno detto che dipende tutto dal Coni. Ho parlato con Ulivieri e Tommasi, mi hanno anche consigliato di rivolgermi alla Wada. Ma io non sono come fare. Chiedo solo di poter allenare qualche squadretta di calcio, questo so fare... Ma non posso andare in panchina: ho una squadra di amici a Livorno, terza categoria, siamo stati anche promossi. Ma io non posso fare nulla, mi tocca stare fuori dal campo. Vorrei poter dare una mano, anche solo per divertimento. E' assurdo con quel che succede..."
     
    Si riferisce al calcioscommesse?
    "Certo: ha visto che schifezze stanno venendo fuori? Quelli sì che devono pagare, e tutti alla stessa maniera: altro che sconti di pena. Perché loro sì che hanno fatto del male alle loro società, ai compagni, ai tifosi. Io ho fatto del male solo a me stesso. Ho sbagliato, certo che ho sbagliato. Ma ho pagato, e sto pagando qualcosa di esagerato. Ma la giustizia sportiva non è uguale per tutti. Chi va in carcere, ad esempio, quando esce può tornare a lavorare. Io no. E' allucinante. E' una vergogna".
     
    Ai suoi tempi girava molta cocaina nell'ambiente del calcio?
    "No, non c'entra niente. Girava fuori dal calcio. Era per uso personale... Tra l'altro, non è che ti migliora la prestazione sportiva, tutt'altro. E' deleteria: non l'avevo fatto certo per doparmi ".
     
    E di doping se ne parlava ai suoi tempi?
    "Niente, mi creda: eppure ho girato tante squadre. Ripeto: la mia era una cosa del tutto personale, non riguardava il mondo del calcio".
     
    Gli ex compagni le sono rimasti vicini?
    "Nessuno. Zero. Scomparsi tutti. Solo il team manager del Brescia, Piovani, sento ogni tanto. Tommasi e Ulivieri sono stati gentili con me: ma che possono fare? Temono che si crei un precedete. Ma io chiedo solo di poter allenare una squadretta della mia città, ho 37 anni, mica posso tornare a giocare. Ho commesso una stupidaggine, lo so benissimo. Ma a chi ho fatto del male? Con quello che si legge in questi giorni...". 
     
     

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