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  • Bale batte Neymar nella sfida da 100 milioni

    Bale batte Neymar nella sfida da 100 milioni

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    Per quello che è stato l'esito della partita e per quella che è stata l'incidenza dei grandi protagonisti mandati in campo da Ancelotti e Martino, la finale di Coppa del Re non è stata soltanto l'ennesimo capitolo dell'eterna sfida tra Real Madrid e Barcellona, ma soprattutto il duello ravvicinato tra Gareth Bale e Neymar, i due fiori all'occhiello delle ultime campagne acquisti delle due grandi di Spagna. Il gallese ha stravinto il confronto tra i due mister 100 milioni dell'estate 2013, decidendo la gara con una rete capolavoro e lasciando sull'intera partita un'impronta molto più tangibile di quella dell'attaccante brasiliano.

    I NUMERI NON MENTONO - Un discorso che merita certamente di essere esteso all'intera stagione, nella quale il rendimento diametralmente opposto delle due stelle in questione ha finito per incidere sulle diverse fortune di Real e Barcellona. I blancos, portata a casa la coppa nazionale, restano l'unica vera antagonista per l'Atletico Madrid in ottica campionato e sono approdati in semifinale di Champions League, mentre i blaugrana rischiano sempre più concretamente di andare incontro ad un'annata da "zero tituli" e siamo solo a metà aprile. Non accadeva dal 2008 che il Barcellona si trovasse fuori da tutti i giochi a circa un mese dalla conclusione della stagione sportiva. Anche i numeri sorridono nettamente al gallese, che ha siglato 20 reti in 39 presenze ufficiali col Real Madrid, mentre Neymar si è fermato a 15 in 40 partite e raramente le sue reti sono state decisive.
    BALE LEADER - Nella serata in cui Cristiano Ronaldo è stato costretto ad alzare bandiera bianca per infortunio, il gallese ha mostrato spalle larghe e tutte le qualità di leadership esibite già al Tottenham, che gli hanno permesso di prendersi il Real sulle spalle e condurlo al primo titolo stagionale con una rete che resterà nella storia dei Clasicos. Neymar ha confermato invece di non essere ancora, a dispetto dei colpi da predestinato, il fuoriclasse che avrebbe dovuto prendere l'eredità di Messi, anche ieri sera in versione minimal. Probabilmente non ha contribuito nemmeno la posizione che gli ha ritagliato su misura Martino, che lo ha schierato a destra nel tentativo di frenare le scorribande di Bale e Coentrao, finendo per confondergli ancora più le idee. E nemmeno la fortuna è stata dalla sua parte, con l'estremo tentativo di ribellarsi a un destino già scritto andato ad infrangersi su un palo a tempo praticamente scaduto.

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