Sogno o realtà, realtà o sogno. La storia d'amore tra Milan e Balotelli è scoppiata a distanza, senza un matrimonio ufficiale. Il flirt però va avanti già dai tempi dell'Inter, il periodo del Tapiro d'Oro a superMario e delle bravate di un fuoriclasse che, parola di Allegri, "sta perdendo tempo". Il corteggiamento però è la fase forse più bella di un amore ed è evidente come alle parti in causa faccia piacere ricevere le attenzioni dalla controparte. Il nocciolo però è sempre lo stesso: Balotelli al Milan è sogno o realtà? A chiarire la situazione non c'è riuscito neppure il presidente Berlusconi, il numero uno con ogni probabilità della comunicazione. E allora ecco che il suo "Balotelli non è un sogno" diventa un mistero. Non è un sogno perché è talmente impossibile da non essere preso in considerazione nemmeno come tale o non è un sogno perché è realtà e qualcosa si sta muovendo?

La verità come sempre accade sta nel mezzo. Conti alla mano l'operazione Balotelli a gennaio al Milan è infattibile. Difficile che il Manchester City regali SuperMario, altrettanto difficile che la società rossonera dopo mesi e mesi al risparmio si accolli un supercartellino e un superingaggio di punto in bianco. Affare impossibile quindi? Tutt'altro. Primo perché Galliani in passato ha dimostrato di sapersi muovere alla grande in situazioni difficili tra giocatore e club d'appartenenza e, diciamolo, a parte Mancini a Manchester in pochi sopportano Mad Mario. In secondo luogo perché un margine per trattare c'è. Passa dalle cessioni dei giocatori in esubero per raccogliere un tesoretto buono a proporre un prestito oneroso al Manchester City con riscatto a giugno. Per quanto riguarda l'ingaggio invece molto ruota attorno a Robinho. Perdendo il brasiliano e il suo stipendio faraonico, ne entrerebbe un altro pressoché uguale. Poi a giugno i fondi per lo sforzo economico si troveranno. La missione non è impossibile.