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  • Bandecchi, pres. Ternana nei guai: accusato di maxi evasione da 20 milioni, minacce e molestie sessuali
Bandecchi, pres. Ternana nei guai: accusato di maxi evasione da 20 milioni, minacce e molestie sessuali

Bandecchi, pres. Ternana nei guai: accusato di maxi evasione da 20 milioni, minacce e molestie sessuali

  • Redazione CM
"Quanto scritto oggi nei miei confronti da 'Repubblica Roma' è vergognoso. Molte frasi vanno contestualizzate e ricondotte alla circostanza in cui sono state pronunciate; estrapolate così non hanno alcun senso e sono soltanto pretestuose". Lo scrive in una nota Stefano Bandecchi, patron dell'Università Niccolò Cusano, proprietario della Ternana Calcio e coordinatore nazionale di Alternativa Popolare. "Nelle sedi opportune potranno essere approfondite e io sono alquanto sereno in merito. Non è accettabile che si arrivi a questo pur di infangare il mio nome e quello della mia università. Accusarmi in questo modo di molestie e minacce è fuori da ogni regola deontologica. 'Repubblica' e la sinistra colpiscono me per affossare la campagna di rocca e del centrodestra, una dinamica ormai palese a tutti".

COSA E' SUCCESSO - Bandecchi è stato accusato nei giorni scorsi dalla procura di Roma di una maxi evasione da 20 milioni di euro. Le intercettazioni palesano tutte le controversie del numero uno dell'Ateneo telematico lanciato nel 2006: "Quando sarà finito questo periodo di crisi - dice ai suoi in un audio - riparleremo delle vostre ferie di merda. Adesso vanno in ferie solo quelli che decido io", "Chi ve lo paga lo stipendio alla fine? - grida ai suoi - Chi è il capo qua? Chi è il padrone? Io". 

L'uomo, accusato di aver distratto fondi dell'università per interessi personali acquistando tra l'altro una Rolls Royce, una Ferrari e un elicottero, è protagonista anche di minacce e molestie sessuali: "Voglio far paura agli altri, queste cose mi devono servire per dire: caro ministro, io non ti chiedo un cazzo però non mi tratti di merda perché posso diventare stronzo! È come una pistola, io non la devo usare per forza però tu sappi che io ce l'ho, e te la posso sparare addosso!".

"Ieri con i tacchi era divina - scrive ad una giornalista. - Si vedeva che si sentiva bella ed era oggettivamente bella. Devo essere sincero, un sedere stupendo. Spero non le faccia dispiacere la mia sincerità". 

LA DIFESA -  "La 'pistola puntata' era una provocazione, una metafora per far capire il ruolo dei media da 'guardiani' nei confronti della politica. Io piuttosto mi sento una pistola puntata contro, da parte di certi giornali che attivano la macchina del fango per scopi, presumo, politici. L'indagine in corso di natura tributaria vedrà riconosciute le mie ragioni legali. Non ho mai minacciato i miei dipendenti. Molestie sessuali? ancora più assurdo. Lo abbiamo visto in mille altri casi di gogna mediatica, la verità verrà a galla". 

 

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