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  • Barcellona e Valencia come Chievo e Cesena: plusvalenze con Cillessen e Neto, tanti saluti alla Uefa
Barcellona e Valencia come Chievo e Cesena: plusvalenze con Cillessen e Neto, tanti saluti alla Uefa

Barcellona e Valencia come Chievo e Cesena: plusvalenze con Cillessen e Neto, tanti saluti alla Uefa

  • Pippo Russo
    Pippo Russo
Prendete due portieri. Date ai loro diritti pluriennali sulle prestazioni un valore che si pareggia, sia pure attraverso formule non identiche. E scambiateli, con la consapevolezza che ciascuno di loro nulla toglierà e nulla aggiungerà alla qualità delle vostre squadre. Ciascuno di voi avrà così ottenuto due attivi di bilancio: la plusvalenza (gemella) grazie alla cessione, e l'aumento del valore dei diritti pluriennali (paragrafo delle immobilizzazioni immateriali) grazie all'acquisizione.

Il meccanismo è noto in Italia, e noi di Calciomercato.com ne abbiamo fatto negli anni più recenti un oggetto prevalente d'analisi. Ma smettiamo di pensare che ciò accada soltanto dalle nostre parti. Anche in Spagna fanno certe cose. E a farle sono club del massimo livello, come il Barcellona e il Valencia. Che giusto nelle scorse ore si sono passati, appunto, due portieri. Si tratta di Jacobus Antonius Peter “Jasper” Cillessen, olandese, e di Norberto Murara Neto (ex Fiorentina e Juventus), brasiliano. Entrambi classe 1989, con l'olandese più anziano di tre mesi. Tra ieri sera e stamani i due si sono scambiati la maglia, come se avessero appena concluso una partita di fine campionato.

Cillessen, insoddisfatto del ruolo di panchinaro fisso nelle file del Barça, andrà al Valencia dove con grande probabilità gli verrà affidato il ruolo da titolare. Dal canto suo Neto, che a Valencia è stato titolare, andrà a accomodarsi sulla panchina del Barça. I due sono gemelli in tutto. Oltreché per classe di nascita, lo sono anche per la data di scadenza del contratto che avevano in essere coi club appena lasciati: 30 giugno 2021. Soprattutto, e sia pure in modo non immediato, è identico il valore che le due società hanno conferito ai loro diritti economici. Tali cifre vengono riferite dal sito ufficiale del Barcellona (in quello del Valencia, chissà perché, il dettaglio non viene menzionato). Si scopre così che il trasferimento di Cillessen dal Barça al Valencia avvenga per un valore di 35 milioni di euro. E che il passaggio di Neto in direzione opposta si consumi per un valore di 26 milioni di euro, più altri 9 milioni da pagarsi al maturare di eventuali bonus. Conoscendo il modo usato per fissare le condizioni dei bonus, si può dare per scontato che essi maturino, portando così il valore della transazione a 35 milioni. Una cifra che fa scopa con quella del trasferimento di Cillessen.

Ne deriva che le due società realizzino grasse plusvalenze (una trentina di milioni ciascuna, cifra ricavata attraverso un'elaborazione approssimativa dei dati Transfermarkt), e iscrivano un ulteriore attivo da 35 milioni cadauna alla voce “diritti pluriennali alle prestazioni di calciatori”. Va tutto bene? In termini formali, nulla da eccepire. Per quanto riguarda i termini sostanziali, invece, il discorso cambia. Perché se due società del calibro di Barcellona e Valencia devono fare ricorso a un meccanismo che ai bei dì veniva utilizzato da Chievo e Cesena, significa che la situazione economico-finanziaria del calcio europeo è molto più seria di quanto già non sembrasse. Con tanti saluti al Fair Play Finanziario dell'Uefa.

@pippoevai

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