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  • Barcellona in crisi: mai così male dal '95, Messi spento e società nel caos. E Koeman è senza difesa per la Juve

    Barcellona in crisi: mai così male dal '95, Messi spento e società nel caos. E Koeman è senza difesa per la Juve

    • Federico Albrizio
    Anche i giganti possono tremare. Quella tra Juventus e Barcellona, sarà una sfida tra squadre in grandi difficoltà, perché se i bianconeri di Pirlo sono un cantiere ancora aperto, i blaugrana di Koeman si trovano una una situazione ancor più complicata: risultati che non arrivano, un presidente al passo d'addio e assenze pesanti, è crisi su tutti i fronti. E con un caso Lionel Messi mai rientrato dalla frattura estiva.

    RIVOLUZIONE - E proprio la gestione dell'argentino è una delle principali accuse mosse a Josep Bartomeu, che per ora resiste ma vede avvicinarsi l'allontanamento. Se ieri ha smentito l'ipotesi dimissioni dopo il voto di sfiducia, è in arrivo un referendum da parte dei soci che potrebbe decretare il suo addio e renderlo il primo presidente espulso nella storia del club. Convocato per questa sera alle 19 un Cda straordinario dopo aver appreso che la Generalitat della Catalogna non ritiene ci siano impedimenti per votare l'1-2 novembre: i media spagnoli ipotizzano che questa volta Bartomeu possa davvero dimettersi, con Carles Tusquets, presidente della commissione economica statutaria, pronto a subentrare e a indire le elezioni entro un periodo massimo di tre mesi. Ma le tensioni non si limitano a questo, l'attrito tra società e spogliatoio è cresciuto dopo l'apertura di un tavolo di trattativa per il taglio degli stipendi dei dipendenti, calciatori e non, in virtù delle perdite dovute all'emergenza Covid-19.

    CRISI NERA - A dare un quadro chiaro delle difficoltà del Barça in campo ci pensano gli sterili numeri: sette punti conquistati nelle prime cinque giornate di Liga (rinviati i primi due turni), ma soprattutto tre turni consecutivi senza vittoria, con le due sconfitte di fila rimediate dal Getafe e dal Real Madrid nel Clasico al Camp Nou. Tradotto: la peggiore partenza dall'avvento dei tre punti a vittoria (1995). Anche l'anno scorso l'avvio fu analogo, ma Valverde dovette fare a meno di Messi in quattro delle prime sei giornate di campionato.

    MESSI, DOVE SEI? - Quest'anno la Pulce c'è, ma la sua presenza non sta incidendo particolarmente in positivo. Anzi, anche l'argentino sta vivendo una crisi senza precedenti: un gol in campionato e uno in Champions nelle prime sei partite della stagione, Messi non era mai partito così male fino ad oggi dal 2007, anno in cui prese ufficialmente il via la storica rivalità con Cristiano Ronaldo. Difficoltà in campo che riflettono una situazione personale con il club mai risolta: il mancato addio estivo ha lasciato cicatrici, il contratto è ancora in scadenza nel 2021 e in mezzo c'è una trattativa che non parte. Nervi tesi, sotto tutti i punti di vista.

    SENZA DIFESA - E come se non bastasse un Messi al minimo, Koeman deve fare i conti anche con una squadra a pezzi e con tante assenze illustri: Ter Stegen e Coutinho non recuperano, così come Umtiti. E non poter contare sul francese è un problema, se si pensa che all'Allianz Stadium non ci sarà neanche Piqué, squalificato dopo il rosso con il Ferencvaros: di fatto, il Barça si presenterà a Torino con due soli centrali di ruolo, Lenglet e il giovane Araujo. Non il massimo, se si considera che la retroguardia è uno dei reparti più sotto accusa: a ottobre un solo clean sheet (1 ottobre, contro il Celta Vigo), poi sei gol concessi in quattro partite tra Liga e Champions. Un biglietto da visita tutt'altro che positivo.

    SPERANZA VERDE - Crisi profonda e leader che non danno appiglio, al Barcellona non resta quindi che aggrapparsi ai più giovani, perché le note più positive arrivano proprio dalla linea verde. Pedri sta crescendo e dando più soluzioni, ma inevitabilmente le speranze sono riposte in un Ansu Fati che ha iniziato la stagione con il botto: cinque gol finora (4 in campionato, 1 in Champions) e la magra consolazione di essere diventato il marcatore più giovane nella storia del Clasico (17 anni e 359 giorni), un record che si aggiunge a una lista già lunga (marcatore più giovane della storia del Barça marcatore più giovane della Champions, marcatore più giovane della Spagna, doppietta più giovane nella Liga, gol più assist più giovane nella storia della Liga, più giovane debuttante in Champions nella storia blaugrana, primo minorenne a segnare due gol nella storia della Champions, primo 2000 a segnare più di 10 gol). Numeri da paura, ma che finora non sono bastati per tirare fuori il Barcellona dalle sabbie mobili: e ora arriva la Juve, lo scontro diretto per il vertice del gruppo G è più tesa che mai.

    @Albri_Fede90

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