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  • Barcellona, sì a sponsor Qatar. Rosell spara su Ibra: 'Peggior affare della storia'
Barcellona, sì a sponsor Qatar. Rosell spara su Ibra: 'Peggior affare della storia'

Barcellona, sì a sponsor Qatar. Rosell spara su Ibra: 'Peggior affare della storia'

697 voti a favore contro 76 proclamano l’ufficialità dell’accordo tra Qatar Foundation e il Barcellona. L’assemblea societaria è stata quasi un plebiscito ed alla fine ha assicurato alla società catalana quei 30 milioni annui necessari per tenere botta nel calcio moderno. Una questione di principio, secondo molti romantici, vietava che il Barça si sporcasse la maglia con uno sponsor, eccezion fatta per Unicef che non sponsorizzava bensì riceveva fondi dal club blaugrana.

Tuttavia, soprattutto in tempi di crisi come oggigiorno, anche una multinazionale come il Barça, che lo scorso hanno ha fatturato quasi 500 milioni di euro, non può esimersi dall’accettare un’offerta così succulenta per mantenere in piedi il gigante costruito con anni di sacrifici. La nuova “Masia”, dove crescono i talenti del futuro, e il debito accumulato sono tra le cause più rilevanti della decisione dell’assemblea. Di gloria non si vive, evidentemente. Lo sa bene il Real Madrid, che, secondo le parole del vicepresidente economico Javier Faus, è stato un anno dietro allo stesso contratto di sponsorizzazione.

Durante la cerimonia il presidente Rosell ha tracciato un bilancio delle ultime stagioni ed ha avuto parole forti per Zlatan Ibrahimovic, definito come “Il peggior affare della storia del Barça” non solo per la mancata integrazione dello svedese nell’undici di Guardiola, ma soprattutto per i 40 milioni e la cessione di Eto’o all’Inter.

La firma c’è. Il Barcellona può respirare. Dover sostenere un impero così imponente è un compito arduo ed al contempo un privilegio. Rosell dovrà dimostrare di poter tener saldo il timone e dovrà rimpinguare un magro bilancio societario eredità del dandy Laporta.

Il primo passo è stato fatto, eppure in pochi sembrano ricordare che Unicef è passato dietro alla maglia e la sua poca visibilità rende meno nobile lo scudo di una società che si vanta di essere mès que un club”.

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