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  • BARI ANNOZERO/6 – Bari e il calcioscommesse: il processo sportivo dell’estate 2012

    BARI ANNOZERO/6 – Bari e il calcioscommesse: il processo sportivo dell’estate 2012

    • Vincenzo Murgolo

    Dopo aver ricostruito la storia relativa al “caso Tuta” del 1999 nell’ultima puntata, oggi entriamo nel vivo della vicenda che ha visto Bari e il Bari al centro dell’oscura vicenda del calcioscommesse. Partiremo dal processo sportivo celebratosi nell’estate del 2012: un processo nato dalle dichiarazioni rese dall’ex difensore biancorosso Andrea Masiello (arrestato il 2 aprile 2012), che ha visto la società biancorossa patteggiare una penalizzazione di cinque punti in classifica da scontare nel successivo campionato di Serie B e che ha visto processati, tra gli altri, gli attuali calciatori della Juventus Simone Pepe e Leonardo Bonucci, entrambi prosciolti sia dalla Commissione Disciplinare che dalla Corte di Giustizia Federale; nello stesso processo sono stati coinvolti anche gli acerrimi rivali del Lecce per il famoso derby Bari-Lecce 0-2 del 15 maggio 2011, ma i giallorossi sono stati puniti con la retrocessione in Lega Pro.

    2 aprile 2012 – L’ex difensore del Bari Andrea Masiello (nel frattempo trasferitosi all’Atalanta) viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Bari in merito ad alcune partite truccate disputate dalla squadra biancorossa. Nelle settimane e nei mesi successivi Masiello ammetterà di aver realizzato volontariamente l’autorete nel derby pugliese tra Bari e Lecce del 15 maggio 2011 dal momento che la partita era stata truccata e rilascerà alla magistratura ordinaria altre dichiarazioni su altri incontri “aggiustati”.

    28 maggio 2012 – Una delle giornate più nere per il nostro calcio: pochi giorni prima che la Nazionale italiana parta per i Campionati Europei in programma in Polonia e Ucraina, infatti, vengono arrestati alcuni calciatori ed ex calciatori e vengono disposte alcune perquisizioni nell’ambito delle inchieste condotte dalle Procure di Cremona e Bari: il capitano della Lazio Stefano Mauri e l’ex centrocampista del Genoa Omar Milanetto finiscono in carcere, viene perquisita l’abitazione dell’ex allenatore del Siena (nel frattempo passato alla Juventus, con la quale ha appena vinto lo scudetto) Antonio Conte e i carabinieri irrompono anche a Coverciano, dove l’ex difensore del Genoa Domenico Criscito subisce una perquisizione e viene escluso dalla lista dei 23 convocati per la spedizione continentale della Nazionale di Prandelli. Viene iscritto nel registro degli indagati, tra gli altri, anche l’ex difensore del Bari, e in quel momento in forza alla Juventus, Leonardo Bonucci (che non subisce lo stesso trattamento riservato a Criscito soltanto perché non gli viene formalmente recapitato l’avviso di garanzia): per lui, come per tutti gli altri soggetti indagati a Cremona e a Bari, l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.

    26 luglio 2012 – Acquisite tutte le carte dalla magistratura ordinaria, la Procura Federale capeggiata da Stefano Palazzi emette i propri deferimenti presso la Commissione Disciplinare per il processo sportivo di primo grado. Per quanto riguarda il “filone barese”, le partite sotto inchiesta sono:

    Udinese-Bari 3-3 del 9 maggio 2010

    Cesena-Bari 1-0 del 17 aprile 2011

    Bari-Sampdoria 0-1 del 23 aprile 2011

    Palermo-Bari 2-1 del 7 maggio 2011

    Bari-Lecce 0-2 del 15 maggio 2011

    Bologna-Bari 0-4 del 22 maggio 2011

    I soggetti deferiti, invece, sono i seguenti:

    Guido Angelozzi, all’epoca dei fatti direttore sportivo del Bari, per omessa denuncia

    Antonio Bellavista, allenatore (e in passato calciatore e capitano del Bari), per illecito sportivo, violazione dei principi di lealtà e correttezza e del divieto di effettuare scommesse

    Nicola Belmonte, all’epoca dei fatti calciatore del Bari, per illecito sportivo

    Simone Bentivoglio, all’epoca dei fatti calciatore del Bari, per omessa denuncia e illecito sportivo

    Leonardo Bonucci, all’epoca dei fatti calciatore del Bari, per illecito sportivo

    Filippo Carobbio, all’epoca dei fatti calciatore del Siena (e sotto processo anche nel contemporaneo filone cremonese), per illecito sportivo

    Marco Di Vaio, all’epoca dei fatti calciatore del Bologna, per omessa denuncia

    Marco Esposito, all’epoca dei fatti calciatore del Portogruaro (e in passato calciatore del Bari), per violazione dei principi di lealtà e correttezza

    Carlo Gervasoni, all’epoca dei fatti calciatore del Piacenza, per violazione dei principi di lealtà e correttezza e del divieto di effettuare scommesse e per omessa denuncia

    Stefano Guberti, all’epoca dei fatti calciatore della Sampdoria (e in passato calciatore del Bari), per illecito sportivo

    Andrea Masiello, all’epoca dei fatti calciatore del Bari, per illecito sportivo e violazione dei principi di lealtà e correttezza e del divieto di effettuare scommesse

    Salvatore Masiello, all’epoca dei fatti calciatore del Bari, per illecito sportivo

    Bortolo Mutti, all’epoca dei fatti allenatore del Bari, per omessa denuncia

    Daniele Padelli, all’epoca dei fatti calciatore del Bari, per illecito sportivo

    Alessandro Parisi, all’epoca dei fatti calciatore del Bari, per illecito sportivo e omessa denuncia

    Simone Pepe, all’epoca dei fatti calciatore dell’Udinese, per omessa denuncia

    Daniele Portanova, all’epoca dei fatti calciatore del Bologna, per illecito sportivo

    Marco Rossi, all’epoca dei fatti calciatore del Bari, per illecito sportivo e omessa denuncia

    Marcello Sanfelice, all’epoca dei fatti team manager del Bologna, per omessa denuncia

    Pierandrea Semeraro, all’epoca dei fatti presidente del Lecce, per illecito sportivo

    Christian Stellini, all’epoca dei fatti collaboratore tecnico del Siena (e in passato calciatore del Bari), per illecito sportivo e omessa denuncia

    Giuseppe Vives, all’epoca dei fatti calciatore del Lecce, per illecito sportivo

    Le società Bari, Bologna, Lecce, Portogruaro, Sampdoria, Siena e Udinese per responsabilità oggettiva

    La società Lecce per responsabilità diretta nell’illecito sportivo consumatosi in Bari-Lecce 0-2 del 15 maggio 2011

    La posizione più grave appare da subito quella del Lecce, deferito sia per responsabilità oggettiva in merito al coinvolgimento del suo ex calciatore Vives che, soprattutto, per responsabilità diretta a causa del coinvolgimento del proprio presidente (nonché rappresentante legale della società Pierandrea Semeraro.

    3 agosto 2012 – Davanti alla Commissione Disciplinare, presieduta da Sergio Artico, inizia il processo sportivo di primo grado. In apertura di dibattimento vengono accolte le istanze di patteggiamento presentate dai seguenti imputati:

    Guido Angelozzi: 4 mesi di squalifica

    Filippo Carobbio: 2 mesi di squalifica, che vanno ad aggiungersi alle sanzioni inflittegli cui era stato condannato in altri procedimenti sportivi

    Carlo Gervasoni: 1 mese di squalifica, che va ad aggiungersi alle sanzioni inflittegli in altri procedimenti sportivi

    Marco Esposito: 3 mesi e 10 giorni di squalifica

    Andrea Masiello: 2 anni e 2 mesi di squalifica e un’ammenda di 30.000 euro

    Bortolo Mutti: 4 mesi di squalifica

    Alessandro Parisi: 2 anni di squalifica e un’ammenda di 10.000 euro

    Marco Rossi: 1 anno e 8 mesi di squalifica e un’ammenda di 20.000 euro

    Marcello Sanfelice: 4 mesi di inibizione

    Christian Stellini: 6 mesi di squalifica

    Bari: penalizzazione in classifica di 5 punti (da scontare nella stagione successiva) e un’ammenda di 80.000 euro

    Portogruaro: ammenda di 5000 euro

    Sampdoria: penalizzazione in classifica di un punto (da scontare nella stagione successiva) e un’ammenda di 30.000 euro

    Siena: ammenda di 80.000 euro (da ricordare che i toscani sono contemporaneamente imputati, a titolo di responsabilità oggettiva, anche nel contemporaneo filone cremonese)

    Archiviato il capitolo relativo alle istanze di patteggiamento, inizia il dibattimento vero e proprio e il Procuratore Federale Stefano Palazzi formula le proprie richieste:

    Antonio Bellavista: 9 mesi di squalifica, in continuazione con le sanzioni inflittegli in precedenti procedimenti sportivi,

    Nicola Belmonte: 4 anni di squalifica

    Simone Bentivoglio: 3 anni e 6 mesi di squalifica

    Leonardo Bonucci: 3 anni e 6 mesi di squalifica

    Marco Di Vaio: 1 anno di squalifica

    Stefano Guberti: 3 anni di squalifica

    Salvatore Masiello: 3 anni e 6 mesi di squalifica

    Daniele Padelli: 3 anni di squalifica

    Simone Pepe: 1 anno di squalifica

    Daniele Portanova: 3 anni di squalifica

    Pierandrea Semeraro: 5 anni di inibizione e radiazione

    Giuseppe Vives: 3 anni e 6 mesi di squalifica

    Bologna: penalizzazione in classifica di 2 punti (da scontare nella stagione successiva) e un’ammenda di 50.000 euro

    Lecce: retrocessione in Lega Pro e penalizzazione in classifica di 6 punti (da scontare nella stagione successiva)

    Successivamente i legali di Bentivoglio presentano istanza di patteggiamento ai sensi degli articoli 23 e 24 del Codice di Giustizia Sportiva: la sanzione pattuita con il Procuratore Federale Palazzi consiste in 13 mesi di squalifica, con annessa ammenda di 50.000 euro; la Commissione ritiene congruo il patteggiamento, e così Bentivoglio “esce” dal procedimento sportivo.

    10 agosto 2012 – Ad una settimana esatta dal dibattimento, la Commissione Disciplinare emette i seguenti verdetti:

    Antonio Bellavista: 4 anni di squalifica (in aggiunta alle sanzioni inflittegli in processi sportivi precedenti) per illecito sportivo e violazione dei principi di lealtà e correttezza e del divieto di effettuare scommesse

    Nicola Belmonte: 6 mesi di squalifica per omessa denuncia

    Leonardo Bonucci: assolto

    Marco Di Vaio: assolto

    Stefano Guberti: 3 anni di squalifica per illecito sportivo

    Salvatore Masiello: assolto

    Daniele Padelli: assolto

    Simone Pepe: assolto

    Daniele Portanova: 6 mesi di squalifica per omessa denuncia

    Pierandrea Semeraro: 5 anni di inibizione

    Giuseppe Vives: assolto

    Bologna: ammenda di 30.000 euro

    Lecce: retrocessione in Lega Pro con annessa ammenda di 30.000 euro

    Udinese: prosciolta

    20 agosto 2012 – A dieci giorni dalle sentenze emesse dalla Disciplinare, inizia il processo d’appello davanti alla Corte di Giustizia Federale presieduta da Gerardo Mastrandrea. In questa sede vengono discussi sia i ricorsi presentati dai soggetti condannati in primo grado che quelli presentati dal Procuratore Federale contro i proscioglimenti decisi dall’organo presieduto da Sergio Artico.

    22 agosto 2012 – La Corte di Giustizia Federale emette i verdetti d’appello:

    Antonio Bellavista: 4 anni di squalifica per illecito sportivo e violazione dei principi di lealtà e correttezza e del divieto di effettuare scommesse

    Nicola Belmonte: 6 mesi di squalifica per omessa denuncia

    Leonardo Bonucci: assolto

    Marco Di Vaio: assolto

    Stefano Guberti: 3 anni di squalifica per illecito sportivo

    Salvatore Masiello: assolto

    Daniele Padelli: assolto

    Simone Pepe: assolto

    Daniele Portanova: 4 mesi di squalifica per omessa denuncia (viene dunque decurtata di 2 mesi la sanzione inflitta al calciatore dalla Disciplinare)

    Pierandrea Semeraro: 5 anni di inibizione per illecito sportivo

    Giuseppe Vives: assolto

    Bologna: ammenda di 30.000 euro

    Lecce: retrocessione in Lega Pro con annessa ammenda di 30.000 euro

    Udinese: assolta

    Una sentenza, come si può notare, che non si discosta quasi per niente da quella emessa dai giudici di primo grado: il “quasi” riguarda la sanzione inflitta all’allora difensore del Bologna (oggi difensore e capitano del Genoa) Daniele Portanova, la cui squalifica per omessa denuncia viene diminuita da 6 a 4 mesi. Di lì a poche settimane alcuni tesserati condannati dalla Corte di Giustizia Federale presenteranno i rispettivi ricorsi presso il TNAS, organo giudicante facente capo al CONI e ultimo grado della giustizia sportiva.

    12 ottobre 2012 – Il TNAS emette il lodo relativo alla posizione di Daniele Portanova: il difensore del Bologna (che nel successivo mercato di gennaio passerà al Genoa, ndr) vede ridursi la propria squalifica da 6 mesi a 4.

    22 novembre 2012 – Il TNAS emette il lodo relativo alla posizione di Nicola Belmonte: l’ex terzino del Bari vede ridursi la propria squalifica da 6 mesi a 4.

    18 dicembre 2012 – Il TNAS conferma la squalifica inflitta a Carlo Gervasoni: una squalifica che, causa le condanne ricevute nei vari processi sportivi che l’hanno visto imputato, rimane quantificata in 5 anni.

    25 gennaio 2013 – E’ la volta dei lodi relativi alle posizioni del Lecce e del suo presidente Pierandrea Semeraro: i salentini si vedono cancellata l’ammenda pecuniaria di 30.000 euro inflittagli dalla Corte di Giustizia Federale, mentre l’inibizione inflitta dai giudici d’appello al presidente giallorosso Pierandrea Semeraro viene ridotta da 5 anni a 4; i giudici, infatti, ritengono non provata l’alterazione della partita Bari-Lecce (quella dell’autogol di Masiello) e questa tesi li ha indotti ad alleggerire le posizioni di Semeraro e del club, che nel frattempo ha cambiato proprietà passando nelle mani dell’attuale presidente Tesoro.

     

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