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  • Bari:| Così crolla la tifoseria

    Bari:| Così crolla la tifoseria

    • D.L.

    A Bari crolla anche la tifoseria. La notizia dell'arresto dei tre capi Ultras, Roberto Sblendorio, Alberto Savarese e Raffaele Loiacono, è la batosta definitiva per una piazza che intravede più la fine della crisi in cui è piombato il calcio cittadino. Fin dalle prime ore della mattina di ieri, i forum dei principali siti dedicati al Bari sono stati invasi di messaggi intrisi dello sdegno più profondo. Segnale evidente della vergogna provata dai sostenitori biancorossi. Tra le poche affermazioni ripetibili, una riecheggia più delle altre: 'Se arriviamo al punto di minacciare i giocatori della nostra squadra del cuore per perdere, non abbiamo più senso di esistere'. Ed in effetti, l'invito pressoché unanime rivolto al Gruppo Ultras 1976 è di sciogliersi.

    Tra le varie proposte per la gara odierna con il Brescia, spiccano quella di lasciar vuoto il petalo centrale della curva nord, ovvero il settore abitualmente occupato dagli Ultras, oppure di trasferire il cuore della tifoseria in curva sud. Dal direttivo e dai componenti degli Ultras non trapelano commenti. Tuttavia, il gruppo stasera sarà regolarmente al suo posto per sostenere la squadra. Tra le migliaia di messaggi inviati sui forum, ben pochi sono all'insegna della solidarietà. La rabbia regna sovrana: c'è chi sostiene che le mancate contestazioni alla squadra durante il disastroso campionato scorso trovino ora lampante giustificazione, o chi si sdegna ricordando che, non più di due mesi fa, gli Ultras avviarono una grande iniziativa per promuovere l'azionariato popolare in città, al fine di salvare il Bari dalle sue disgrazie finanziarie.

    'Gli ultimi avvenimenti provocano profonda amarezza', commenta il dg del Bari, Claudio Garzelli. 'Allo stato attuale dei fatti non voglio, tuttavia, commentare o tantomeno giudicare l'accaduto'. Il dirigente livornese, però, replica alle parole del sostituto procuratore Ciro Angelillis sulla facilità di accesso da parte dei tifosi ai luoghi frequentati (persino la stanza dell'antidoping) dai giocatori biancorossi. 'Il giorno di Bari-Chievo - afferma Garzelli - ci fu in effetti un'irruzione all'interno del San Nicola. Malgrado fosse stato predisposto un cordone difensivo, alcuni tifosi penetrarono negli spogliatoi. Fu un episodio grave, sebbene non proprio infrequente negli stadi italiani. Tuttavia, ciò avvenne in un'unica occasione. Ancora una volta respingo fermamente l'accusa di spogliatoio colabrodo'.

    C'è poca voglia di commentare anche da parte delle Associazioni dedicate al Bari. 'Non è giusto ergersi a giudici', afferma Giuseppe Manzari, presidente dell'Associazione Barintesta. 'Aspettiamo l'evolversi dell'inchiesta: se qualcuno avrà sbagliato, è giusto che paghi. Tuttavia, una società più presente sarebbe stata in grado di prevenire simili episodi'. Una riflessione amara viene anche da Michele Triggiani, proprietario del sito Pianetabiancorosso.it e a lungo militante in curva nord. 'Un vecchio striscione - afferma Triggiani - recitava: onora la città, difendine i colori. Ebbene, non penso che questa fede sia stata mantenuta. Conosco i tre soggetti arrestati e non li giudico finchè non ci sarà chiarezza. Ma forse sarebbe il caso di chiudere con dignità il gruppo Ultras: un atto dovuto per chi ha lottato per certi valori'.

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)

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