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  • Bari, l'urlo di Barreto:| 'Mai detto di restare a vita'
Bari, l'urlo di Barreto:| 'Mai detto di restare a vita'

Bari, l'urlo di Barreto:| 'Mai detto di restare a vita'

  • D.L.

In altri tempi si sarebbero spellati le mani nel rivederlo. In un anno così disgraziato, invece, accade che persino l'uomo dei sogni finisca nella polvere. Vitor Barreto è stato forse il volto più emblematico del Bari che vinceva e divertiva. Non è un caso che senza di lui i biancorossi abbiano patito il più clamoroso dei crolli. La sua assenza di oltre tre mesi (uno a cavallo tra novembre e dicembre, due da gennaio in poi) ha avuto un peso esponenziale sull'anemia dell'attacco dei galletti. Di certo, mai Barreto avrebbe voluto sottrarsi dalla contesa. La serietà del suo infortunio, semmai, è da imputare a chi non ha adottato tutte le precauzioni per gestire e recuperare un patrimonio così importante (un'incombenza che sarebbe spettata a Ventura ed al suo staff). Tuttavia, oggi l'attaccante carioca non è più un idolo. Anzi. Ieri è stato anche preso di mira da una cinquantina di tifosi che hanno seguito l'allenamento. 'Mercenario', l'accusa più ripetuta. Un'etichetta appiccicata per il 'quasi' trasferimento alla Fiorentina nel mercato di gennaio. La gente non ha gradito la disponibilità del ragazzo di Rio de Janeiro al cambio di maglia nel momento in cui la nave stava affondando, e nemmeno ha condiviso la scelta di curare altrove il malanno muscolare che lo affliggeva.

Il 25enne sudamericano, però, non ci sta. Ed argomenta le sue ragioni: dall'infortunio, al mercato, fino al rapporto con l'ex tecnico Ventura. Senza nascondere che alcune illazioni lo hanno ferito. 'Dopo tanto tempo ai box  - attacca Barreto - comincio a sentirmi meglio. Tuttavia, non posso sbilanciarmi sui tempi di recupero. Mi sono fatto male due volte ed ora devo procedere con cautela. Una cosa, comunque, è certa: non sono mica felice di star fuori. Le ragioni? Qualcosa si sarà sbagliato, soprattutto durante il ritiro a Roma durante la pausa natalizia. Ma non spetta a me indagare i motivi'. Il numero dieci biancorosso spiega anche la ragione della scelta di curarsi ad Udine: 'Dopo la ricaduta - prosegue Barreto - ero preoccupato. A Udine conoscevo medici di fiducia ed insieme al Bari abbiamo deciso di percorrere questa strada. Se non mi avessero dato il permesso, mi sarei curato qui'.

Ma ciò che proprio non è andato già al bomber dei galletti è la reazione dell'ambiente alla trattativa con la Fiorentina. 'Si sono dette tante falsità', dice Barreto. 'Da quando sono a Bari, non ho mai dichiarato di voler andare via. Anzi. Sono sempre voluto tornare perché c'era un progetto di crescita e perché ho conosciuto una persona meravigliosa come il presidente Matarrese. Ma nemmeno ho mai detto di voler restare a vita. Anch'io nutro delle ambizioni e mi sembra legittimo: ben diverso è essere mercenari. Se ho dato la disponibilità alla cessione è stato solo perché faccio parte di un club e devo rispettarne le scelte. L'affare, peraltro, non è saltato a causa delle visite mediche: la Fiorentina era al corrente delle mie condizioni. Il presidente Matarrese ha deciso di trattenermi ed io sono stato felice: se fossi voluto andar via, lo avrei fatto molto prima'.

Ma lo sfogo non finisce qui. 'Hanno detto che ho lasciato la squadra nei pasticci, mentre ho sempre tenuto i contatti con i miei compagni. Ho sentito anche che il gruppo era contro Ventura: non è vero. Il mister ha sempre avuto massima disponibilità. Mi dispiace non aver dato un contributo alla causa, ma in un gruppo nessuno è il salvatore della patria. A meno che non parliamo di Maradona e Pelè'. Con il Bari quasi condannato alla B, il futuro è già d'attualità. 'Per ora - conclude Barreto - penso a rientrare e a dare una mano a Mutti che mi sembra una brava persona. Il resto si deciderà a giugno: il mio cartellino appartiene per metà al Bari. Restare in B? Nulla è impossibile: in fondo sono venuto qui in cadetteria. Ma se dovessi andar via non dimenticherò mai tutto ciò che i baresi mi hanno dato in questi tre anni'.

(Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia) 

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