Alla ricerca di un acquirente per il Bari. La bufera del calcioscommesse ha distolto l'attenzione dai problemi societari dei biancorossi. Ma la situazione, pur essendosi alleggerita con il pagamento degli ultimi stipendi, resta precaria. Se, infatti, il rischio del fallimento sembra essersi affievolito, permane l'impossibilità di un'inversione di tendenza senza un cambio di proprietà. Ecco perché prende quota la possibilità di conferire un mandato a vendere ad un istituto di credito. Una pista già paventata lo scorso novembre: quando il club pagò gli stipendi di luglio-settembre, si abbozzò un progetto che coinvolgeva da un lato il Gruppo Veneto Banca per il saldo degli emolumenti (come in effetti è avvenuto), dall'altro la Banca Popolare di Bari (main sponsor della squadra) per agevolare la cessione della società. Quest'ultimo aspetto, tuttavia, non si è poi tradotto in fatti concreti.

Il Gruppo Veneto Banca, inoltre, ha supportato il Bari anche lo scorso 14 febbraio nel pagamento degli stipendi di ottobre-dicembre, nonché nelle retribuzioni di aprile-giugno 2011. Un costante appoggio che apre le porte a future collaborazioni. Si è vociferato di un possibile acquisto di quote societarie da parte dell'istituto bancario. Più realisticamente, però, il Gruppo Veneto potrebbe aiutare il Bari nel reperire soggetti interessati all'acquisto del club. Una disponibilità che sarebbe pronta ad offrire anche la Banca Popolare di Bari. Facile intuire che affidarsi ad un istituto di credito agevolerebbe la ricerca di compratori sull'intero territorio nazionale.

La famiglia Matarrese starebbe vagliando tale strategia, anche se non ha ancora preso una decisione definitiva. La proprietà, però, è irreprensibile sulla volontà di passare la mano. Possibile che qualcosa si muova soltanto quando si chiarirà l'entità delle sanzioni derivanti dal caso scommesse. A tal proposito, dopo i consensi ricevuti sabato scorso, il gruppo di ex calciatori biancorossi coordinato da Mimmo Magistro si rivedrà entro 15 giorni per avviare le azioni legali contro i responsabili delle combine.

(Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)