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  • Bari contestato:| Un altro pomeriggio di follia

    Bari contestato:| Un altro pomeriggio di follia

    • D.L.

    Un altro pomeriggio di ordinaria follia. Tensione e contestazioni stanno diventando una costante nella triste stagione del Bari. L'avvicinarsi del derby con il Lecce e gli avvenimenti della settimana, con il rifiuto di gran parte della squadra di spalmare l'ingaggio per venire incontro ai problemi di liquidità della società, hanno evidentemente colmato la misura nell'ambiente del tifo. E ieri se n'è avuta una tangibile dimostrazione. Un centinaio di Ultras, infatti, hanno provocato la temporanea sospensione dell'allenamento pomeridiano. Alcuni esponenti della frangia più accesa del tifo biancorosso sono entrati al campetto dell'antistadio San Nicola posizionandosi sulle tribunette adiacenti al terreno di gioco. Ai bordi del campo è stato affisso un eloquente striscione: 'Il derby non si regala. Vincere o so' cazz amar'. Uno slogan pesante nel contenuto, soprattutto nella colorita parte finale (scritta in dialetto) che lascia presagire un seguito di proteste in caso di fallimento della gara più sentita.

    I tifosi hanno quindi intonato cori di scherno verso la squadra, accesso fumogeni, esploso qualche petardo. Almiron e Ghezzal i calciatori maggiormente presi di mira, ma non sono stati risparmiati nemmeno gli assenti (per infortunio) Barreto e Castillo. La situazione, tuttavia, è ben presto degenerata. Gli Ultras, infatti, hanno abbattuto una delle recinzioni che delimitano il campo invadendo il manto erboso al fine di arrivare a contatto con i giocatori. Ne è conseguito un fuggi fuggi generale nel quale, tuttavia, qualcuno ha pagato dazio. Belmonte ha ricevuto uno schiaffo, mentre sono andati a vuoto i tentativi di colpire Alvarez e Almiron. L'intervento delle forze dell'ordine ha poi impedito altre ripercussioni. In pochi minuti i tifosi sono stati accompagnati fuori dall'antistadio e la situazione si è normalizzata. Al punto che Mutti ha potuto riprendere la seduta di lavoro bruscamente interrotta.

    Simili scene, purtroppo, non sono nuove in questa disgraziata annata. Lo scorso otto febbraio fu violentemente contestato l'ex tecnico Ventura che, non a caso, pochi giorni dopo rescisse contestualmente il vincolo con il Bari. Due settimane più tardi, invece, sono finiti nell'occhio del ciclone i giocatori, autori di una vergognosa prestazione a Roma con la Lazio. Eventi tutto sommato prevedibili nell'arco di un campionato che non ha riservato alcuna soddisfazione o speranza ad una piazza impeccabile per almeno sei mesi. Ma è altrettanto evidente che l'aria attorno al Bari sia diventata molto pesante. Né l'atmosfera è molto migliore all'interno del gruppo biancorosso. Emblematica è la divisione dello spogliatoio sulla proposta della società di dilazionare il pagamento degli stipendi relativi alla prima trimestralità del 2011. Una frizione che si sarebbe acuita dopo il 'no' rifilato alla dirigenza da ben 14 elementi. Che, con ogni probabilità, finiranno anche con l'essere privilegiati rispetto a chi, invece, ha voluto tendere la mano al club. A tal proposito il dg Garzelli si è dichiarato fiducioso sul completo ottemperamento da parte della proprietà delle obbligazioni entro il termine fissato a lunedì prossimo. 'La famiglia Matarrese – dice Garzelli - si è sempre impegnata al massimo per il Bari. Non ho dubbi sul fatto che anche stavolta farà l'impossibile pur di garantire al club un futuro sereno'.

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)

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