Un sogno che non si è avverato mai. La storia di Zdenek Zeman e il Bari è ricca di episodi, ma soprattutto di un'ammirazione a distanza che, però, non si è tradotta nel matrimonio. Sovente la città del pallone avrebbe voluto il boemo sulla panchina dei galletti. Un apprezzamento tale da ignorare anche il doppio trascorso del trainer di Praga in piazze rivali come Foggia e Lecce. Forse non è mai nata una vera trattativa per portare Zeman al Bari. Tuttavia, l'idea nella dirigenza biancorossa è balenata più volte. Soprattutto di recente.

La valutazione sull'ingaggio del 64enne ceco, infatti, risale al maggio 2011. Zeman aveva appena annunciato il suo addio al Foggia, mentre il Bari affrontava le prime avvisaglie della forte crisi economica derivante dall'ormai avvenuta retrocessione in B. Nella famiglia Matarrese era chiaro l'intento di cambiare tutto ed allora ecco che il pensiero volò al boemo, profilo ideale per abbinare bel calcio a costi contenuti, puntando sui giovani. Il suo approdo alla guida dei galletti, inoltre, avrebbe in qualche maniera addolcito la caduta in cadetteria agli occhi della tifoseria.

Il progetto avrebbe previsto l'arrivo di Zeman con il ds Pavone: una coppia che a Foggia aveva costruito miracoli. Soprattutto con il manager di Barletta ci fu qualche timido contatto, ma ai primi di giugno il progetto evaporò. Troppo forte, infatti, si rivelò la delusione in alcuni componenti della proprietà biancorossa per ricominciare una nuova avventura. I Matarrese optarono per il disimpegno e per l'autogestione del club, confermando Garzelli alla conduzione dell'area amministrativa e Angelozzi nel ruolo di ds: sulla panchina barese si è accomodato Torrente, mentre Zeman ha regalato un sogno al Pescara.

Domani il Bari ed il boemo si incontreranno da avversari per la ventunesima volta: il bilancio sorride al coach ceco che vanta nove vittorie, mentre quattro sono i pareggi e sette le affermazioni dei pugliesi. Alcuni successi di Zeman sui biancorossi hanno fatto epoca. In particolare, un 3-0 alla guida del Messina nel 1989 che fermò una serie utile di 16 risultati del Bari di Salvemini, poi comunque promosso in A, oppure le dure lezioni impartite con il Foggia nel 1991-92: 4-1 allo 'Zaccheria' e 3-1 al 'San Nicola'. Dove si ricordano anche le spettacolari vittorie ottenute nel 1997 e nel '99 con la Roma o lo stesso blitz dell'andata (2-0) con il Pescara.

La più grande soddisfazione barese, invece, fu senza dubbio il 3-1 rifilato al Lecce nel dicembre 2006. Domani i biancorossi (che rischiano di rinunciare agli acciaccati Masi, Crescenzi, Romizi, Forestieri e Castillo, nonché allo squalificato Caputo) ci riproveranno: uno sgambetto al 'maestro' boemo che vola verso la serie A sarebbe comunque un'impresa da ricordare.

(Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)