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  • Barimania|: L'obbligo di crederci
Barimania|: L'obbligo di crederci

Barimania|: L'obbligo di crederci

Quindici punti in venticinque giornate. Meno nove lunghezze dalla zona salvezza. Basterebbero i numeri per ritenere il Bari con un piede e mezzo in serie B. D'altra parte, lo stesso tecnico Mutti non attribuisce ai galletti più del 5% di possibilità di centrare la permanenza. E in effetti pensare di mantenere la serie A oggi somiglia molto ad un'utopia. Attenzione, però, ai pensieri pericolosi. Perché creare un clima di rassegnazione potrebbe addirittura fornire alibi a qualcuno. Ebbene, qui di scusanti non se ne avverte proprio il bisogno. Perché il passo indietro che si sta compiendo è gravissimo. Perché, a meno di stravolgimenti societari, sarà davvero arduo convincere ancora una volta la città ad abbracciare un progetto credibile. Tutti sono inchiodati alle proprie responsabilità.

La società che si è separata da un dirigente valido come Perinetti, sottovalutando malamente le necessità di una squadra bisognosa di interventi più robusti per non soffrire. Il ds Angelozzi che avrebbe dovuto aggredire il mercato con maggiore personalità. L'ex tecnico Ventura (già, perché al neo allenatore Mutti che cosa si potrà mai imputare?) che innanzitutto ha sottoscritto una campagna acquisti lacunosa ed in secondo luogo non è mai riuscito a cambiar volto alla sua creatura arrovellandosi su quel 4-4-2 che aveva inesorabilmente perso il fascino dello scorso anno. E ancora. Colpevoli sono i giocatori stessi, troppo spesso scarichi fisicamente e psicologicamente, perennemente incapaci di un moto d'orgoglio o di una scossa nervosa, sempre privi del furore agonistico indispensabile per chi deve salvare la pelle. Deboli al punto di non riuscire nemmeno ad esternare con chiarezza i reali rapporti con un allenatore con cui il feeling si era evidentemente rotto.

No, non si può alzare bandiera bianca a 13 giornate dal termine, anche se il destino appare segnato. La città ha creduto nel Bari e lo ha sostenuto fino allo stremo. Sfoggiando persino uno stile inglese per correttezza e passione. La missione è impossibile? Peggio per chi ci è cascato. Adesso il minimo è sputar sangue fino all'ultimo secondo dell'ultimo match. Finchè la matematica avrà sentenziato i suoi verdetti, ed anche dopo. In fondo, nel calcio domina il proverbio 'mai dire mai'. E allora che valga per tutti l'obbligo di crederci. Abbassare la tensione sarebbe lo schiaffo più atroce tra le mille sberle già ricevute. Se per meriti o grazia divina dovesse avvenire il miracolo permanenza, bene. In caso contrario, si avvieranno i processi del caso. Nel frattempo, vietato mollare.

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