Il calcio spettacolo del Bari non è più una novità. Anzi, ormai fa notizia ed è assunto ad esempio. L'editoriale di Arrigo Sacchi sulla 'Gazzetta dello Sport' è forse la nota più significativa dell'attenzione rivolta all'immagine esportata dai galletti. E soprattutto alle capacità di Giampiero Ventura, in grado di esaltare il collettivo al di sopra del valore dei singoli. Pertanto, sarà opportuno tutelare la lunga permanenza in biancorosso dell'allenatore genovese. Già, perche se Ventura dovesse mantenere le premesse intraviste contro la Juventus e centrare una nuova salvezza, magari supportata dal bel gioco, potrebbe finire nel mirino di qualche club di prima fascia. Oppure, di formazioni che puntano ad inserirsi nel giro che conta.

In questi anni, pur zeppi di successi, il Bari ha già perso molti artefici delle proprie fortune. Prima Conte, poi Perinetti, infine alcuni giocatori cardine (Ranocchia, Bonucci, Meggiorini, solo per citare gli ultimi). Ma se per trattenere i calciatori non si possono fare follie, sarà il caso di non farsi sfuggire l'allenatore che, grazie alle sue idee e al suo coraggio, ha riportato l'entusiasmo al San Nicola. Il contratto di Ventura scadrà il prossimi giugno, anche se una clausola prevede un rinnovo automatico in caso di permanenza. Le scritture, tuttavia, come spesso accade nel calcio, possono non bastare. Ventura ha bisogno di sapere che il progetto Bari continuerà, magari anche sorretto da maggiori investimenti.

Non è un mistero che il coach ligure non abbia digerito i mancati arrivi di Giovinco e Rinaudo. Pur accettando il momento di difficoltà che vive il club biancorosso (ed un po' tutto il calcio italiano), l'uomo di Cornegliano avrebbe sperato in un pizzico di rischio in più per poter disporre di una vettura più solida e brillante, nonché per valorizzare al meglio i gioielli che a fine anno avrebbero portato denaro fresco in cassa. Malgrado tutto, Ventura è disposto a stringere i denti per un'altra stagione, sposando la linea societaria. Poi, però, sarà necessario garantirgli una crescita dei programmi, sebbene in modo graduale. Altrimenti qualche sirena proveniente da altri club potrebbe tentarlo. Le vicende del campionato, poi, chiariranno tante cose. Ma pensare che certi discorsi siano prematuri sarebbe sbagliato. Occorre stabilire una rotta precisa e sicura. In modo che la prossima primavera sboccino rose senza spine.