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  • Barimania:| Vietato gettare la spugna
Barimania:| Vietato gettare la spugna

Barimania:| Vietato gettare la spugna

Forse nessuno avrebbe potuto pronosticare tanta sfortuna. Malgrado un mercato estivo insufficiente, il Bari sta pagando sulla sua pelle molto più di quanto obiettivamente meriti. Che la società abbia fatto male i conti, che la rosa a disposizione di Ventura sia stata sopravvalutata, che esistessero lacune in almeno due reparti (difesa e attacco), sono tutte valutazioni lecite e più volte ribadite. Tutto ciò, però, non basta a giustificare ciò che sta accadendo ai biancorossi. Una lista di infortuni record, i rigori falliti in momenti topici, una valanga di occasioni sprecate, esulano dagli indubbi limiti di club e squadra. Il morale dell'ambiente biancorosso è decisamente sotto i tacchi.

A Catania mancheranno forse addirittura dieci giocatori, tra i quali spicca l'assenza di Barreto. In questi tre anni il brasiliano è sempre stato determinante ed ora Ventura non potrà disporne fino a gennaio. Insomma, al momento non si vedono vie d'uscita dal tunnel. L'unica speranza è nella promessa della società di investire nel mercato di gennaio. Già, perché la finestra invernale, in una tale situazione, sarà per il Bari molto più che una semplice campagna di riparazione. Occorreranno almeno due elementi di valore assoluto: un difensore solido e abile nel gioco aereo ed un attaccante dal gol facile. Senza dimenticare che, se Rivas e Romero non risolveranno i rispettivi guai fisici, occorrerà reperire pure un esterno offensivo.

Le buone intenzioni, tuttavia, andranno corroborate con un piccolo miracolo da realizzare in questo mese. Perché se il Bari continuerà a perdere terreno dalla dirette concorrenti, il mercato di gennaio potrebbe addirittura rivelarsi inutile. Gillet e compagni non hanno un cammino facile: alla trasferta di Catania seguirà il delicatissimo match interno con il Cesena. Poi doppio viaggio con Sampdoria e Roma, quindi il Palermo al San Nicola. Tradotto: avversari tutt'altro che alla portata. Eppure, qualcosa ci si dovrà inventare.

Il gap tecnico ampliato dall'assoluta emergenza può essere colmato in una sola maniera: con un'applicazione feroce. Ognuna delle prossime cinque gare deve diventare una finale. Qualsiasi cosa si riuscirà a portare a casa sarà un mattoncino su cui la società potrà costruire con gli annunciati rinforzi. Ai galletti non si chiede ciò che, forse, in questo momento non è possibile ottenere. Ma il massimo impegno non dovrà mai mancare. Anche se adesso sembra che vada tutto storto, il motto deve essere uno solo: vietato gettare la spugna. Arrendersi adesso non ha senso. Perché la serie A va difesa fino alla fine. Spendendo ogni possibile energia che si ha in corpo.

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