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  • Batistuta: 'Non riuscivo più a camminare'

    Batistuta: 'Non riuscivo più a camminare'

    "C'è stato un momento in cui stavo malissimo. Non potevo quasi più camminare. Ora sto meglio": lo confida Gabriel Batistuta, ex nazionale argentino, bandiera della Fiorentina e poi campione d'Italia con la Roma, al settimanale francese France Football: "Non posso più giocare a pallone perché non posso più correre,  ma adesso cammino abbastanza bene. Facevo infiltrazioni antidoloriche? Sì, ma non ne ho fatte poi tantissime. Però giocavo sempre. Su una stagione da 70 partite, ne facevo 65. E davo sempre tutto. Avevo difficoltà ad accettare di stare fermo per un infortunio. Se tornassi indietro, forse starei più attento a me stesso, ma alla fine neppure troppo. Mi piace segnare, sentire il pubblico".

    Per commentare le dichiarazioni di Batistuta, calciomercato.com ha contattato in esclusiva Giulio Mola, Caposervizio Sport de Il Giorno e autore de "L'ultima partita", libro-inchiesta su malattie e decessi nel mondo del calcio.


    Che idea si è fatto dopo aver letto le parole di Batistuta?
    Non è facile avere un'opinione precisa a riguardo perchè lo stesso Batistuta non ha chiarito i motivi delle sue difficoltà motorie. L'intervista a France Football è però la conferma che il problema esiste, che troppi giocatori a fine carriera vanno incontro a problemi di natura fisica. Il fenomeno purtroppo riguarda anche quei calciatori che hanno da poco appeso le sc,arpette al chiodo, non solo quelli che hanno giocato negli anni '70. Batistuta ha ammesso di aver fatto infiltrazioni antidolorifiche per giocare sempre, anche 60 partite all'anno, ma non è chiaro se siano la causa del suo male. Nella sua carriera l'argentino ha vestito anche le maglie di Roma e Inter, chiudendo la carriera in Qatar. Non si sa bene la genesi dei suoi problemi. Certo, fa effetto sapere che a 43 anni un ex calciatore faccia fatica a camminare.

    Cosa possono fare i giocatori?
    Possono fare tanto, sono i primi a dover evitare che gli spogliatoi si trasformino in farmacie. Deve aumentare il senso di responsabilità e rispetto al passato si stanno facendo dei passi in avanti. Massimo Orlando, per esempio, dopo aver appreso della malattia di Borgonovo ha ammesso di fare gli esami del sangue mensilmente. I giocatori devono essere consapevoli che non si può scherzare con la salute.

    I club, in passato sotto accusa, cosa stanno facendo?
    Le partite da giocare in una stagione sono sempre di più, i ritmi sono sempre altissimi, ma la gestione dei giocatori sta migliorando. Rispetto a qualche anno fa gli infortuni vengono gestiti in maniera diversa, con cautela, ai giocatori viene dato il tempo per recuperare. Ci sono sempre le eccezioni, ma la direzione è quella giusta.


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