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  • Torino, Battistini a CM: 'Giustizia per Gillet. Prima di prendere Viviano, il Toro lo aspetterà'

    Torino, Battistini a CM: 'Giustizia per Gillet. Prima di prendere Viviano, il Toro lo aspetterà'

    • Andrea Scappazzoni

    Graziano Battistini, ex portiere e oggi procuratore di calciatori, difende a spada tratta il portiere granata (e amico), Jean-François Gillet: "Lo conosco bene. Mi rifiuto di pensare che sia colpevole", dice l’agente in esclusiva per Calciomercato.com. E ancora: "E’ un ragazzo fantastico ed onesto. Mi auguro che venga fatta giustizia". 

    Battistini, c’è qualcosa che non va nella giustizia sportiva italiana.
    "Non voglio entrare in polemica, ma sono dell’idea che quando si tirano su le reti, per prendere un certo tipo di pesci, a volte rischi di pescare di tutto e di più, tuo malgrado. Bisognerebbe quindi stare più attenti quando si punta il dito contro qualcuno: io ho grossi dubbi sulla colpevolezza di Gillet". 

    Eppure la squalifica rimediata è pesante, per ora.

    "Mi auguro che riceva, lui come le altre persone coinvolte, la giustizia che merita e che venga fatta chiarezza su di una situazione allucinante. C’è qualcosa che non va quando, lo si vede in altri casi, l’accusa chiede quattro anni e poi arriva una condanna di sei mesi: è una disparità tra richiesta e giudizio". 

    Restiamo nell’ambito portieri e ancora in casa granata: si parla di Viviano, Pegolo e Sorrentino. E per ora c’è Padelli.
    "Sono tutti nomi di primo livello, anche se credo che Padelli potrà dire la sua, se avrà la possibilità di dimostrare il proprio valore. Io resto convinto però che il Toro aspetterà fino all’ultimo l’assoluzione di Gillet". 

    Spostiamoci sugli altri reparti: come valuta il mercato del Torino?

    "Innanzitutto credo abbiano venduto Ogbonna in maniera intelligente e molto bene, quindi. Il giocatore si farà valere, ma il Toro ci ha guadagnato. E sul mercato credo si sia puntato sull’esperienza in difesa, rischiando il meno possibile in un reparto delicato. Poi è stato riscatto Cerci, che è il colpo più importante, senza dimenticare che Immobile è una buona punta e Larrondo può finalmente esplodere, così come El Kaddouri: quest’ultimo in particolare già a Brescia aveva messo in mostra grandi qualità". 

    E poi ci sono due stranieri, diciamo sconosciuti: Farnerud e Maksimovic.

    "Li conosco poco: si tratta di due scommesse. Mi astengo dal valutarli, vedremo". 

    In Italia il calciomercato è stato più movimentato del passato, secondo lei?
    "Onestamente io continuo a vedere un mercato in difficoltà. Le grandi, a parte la Juve, fanno fatica a reggere il passo delle altre grandi d’Europa. Per fortuna il Napoli e la Fiorentina tengono alta la bandiera italiana". 

    E’ solo un problema di soldi o mancano anche le idee?
    "Beh, prendete la Fiorentina. E’ un club che sta investendo e sembra che spenda più di quello che in realtà sta facendo, ma è la conduzione e la direzione tecnica che sono gestite in maniera importante: il gruppo di lavoro di Pradé sta lavorando bene ed è la dimostrazione che con qualche idea in più si può ottimizzare quello che si ha". 


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