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  • Beha: 'I Della Valle non sono neanche furbetti come pensavo...'
Beha: 'I Della Valle non sono neanche furbetti come pensavo...'

Beha: 'I Della Valle non sono neanche furbetti come pensavo...'

Non è particolarmente tenero con la proprietà della Fiorentina, il giornalista, nonché tifoso della squadra viola, Oliviero Beha, che scrive sul proprio sito (Olivierobeha.it): "Ieri sera ero ospite del programma Sky “Calciomercato, l’originale”, ben condotto, leggero nella forma e ricco nella sostanza tematica, con un clima televisivamente “mite” in cui ci si trova ad agio. Un programma per “iniziati”, certo, ma iniziati diffusi. Ne scrivo perché tra le notizie date dall’informatissimo e sereno Di Marzio c’era quella dell’ ultimo “tentativo della Fiorentina per prendere Lisandro Lopez a 4 milioni e mezzo”, offerta molto più bassa di quella che si mormorava da mesi sui media. Se è un problema di cifre, e davvero è il difensore richiesto da Sousa, in un club “normale”, di proprietà di una famiglia così esposta politicamente ed economicamente sul piano nazionale da avere un presidente così arguto da autodefinirsi “ottimo” in tv anche nel calcio (cfr.il titolare Andrea della Valle), perché non offrire di più e comprarlo? Non facendolo, si dà un’idea ahimé temo veritiera non di non avere i denari per farlo (Diego è il 14° uomo più ricco d’Italia, magari per difetto) ma di non volerlo fare. Allora almeno lo dicano così il tifoso smetterà di sognare a vuoto.

Non è bastato il colpo di grandissimo “culo” d’aver trovato (con merito societario, per carità, ma nessuno si immaginava quanto) un tecnico del valore complessivo, in campo e fuori, come Paulo Sousa (non ne saranno già mediaticamente gelosi?): no, adesso lo si scontenta come con i tecnici precedenti (Prandelli, Montella) magari facendo credere grazie a un alone di stampa fiorentina spesso fatta di benevoli lacché che sia “sempre colpa degli altri”. Figuratevi se ora non ci sarà qualcuno che obietterà: metticeli tu i soldi, guai a chi tocca i Della Valle bros. Non li tocco, anzi chiedo loro di aprire a un azionariato popolare come avevano promesso quando sono arrivati “a costo zero” nel 2002. Sarò il primo sottoscrittore, così ci capiamo. Perché stavolta non investire con un terzo posto più che possibile – e portatore sano di denari – dopo aver incassato da molte cessioni negli ultimi anni (Jovetic, Lijaic,Cuadrado,Savic…) significa non fare nemmeno i propri interessi meramente economici. Li pensavo più furbetti…".

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