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  • Benevento, Inzaghi annuncia l'addio: 'Finita male, mi sono sentito solo. Grande amarezza, ora vado via'

    Benevento, Inzaghi annuncia l'addio: 'Finita male, mi sono sentito solo. Grande amarezza, ora vado via'

    E’ un Pippo Inzaghi molto amareggiato quello che ha parlato a Offside subito dopo il triplice fischio del match con il Torino. L'allenatore del Benevento ha annunciato il suo addio: “Abbiamo chiuso la stagione con grande dignità, come lo è stato il nostro campionato. Ci dispiace perché avremmo voluto finire in altro modo. Adesso devo fare un bilancio dei miei due anni a Benevento. La società mi ha chiesto la serie A, ottenendola a suon di record con tante giornate di anticipo. Quest’anno abbiamo lottato fino all'ultimo, facendo il nostro dovere fino a tre o quattro partite dalla fine. Ci sono stati i nostri errori, così come quelli degli altri. Non sono mancati degli infortuni importanti, basti pensare a Letizia e Iago Falque. Ci dispiace. Ringrazio tutti per l’affetto che ho trovato nei miei confronti. Sono sicuro che il Benevento con questa società tornerà dove merita”.

    ADDIO - “E’ un saluto, penso sia normale. Mi dispiace del fatto che nelle sconfitte mi sono trovato solo. Non è vero che sono andato via a cinque minuti dalla fine, è una menzogna. Bisogna saper crescere anche nelle sconfitte perché ti fortificano. Sono molto amareggiato. Mi fa male per quello che ho dato. Gori? Non mi è stato autorizzato e non è bello. Vado via a testa alta. Abbiamo vissuto un anno e otto mesi fantastici. Mi prendo le mie responsabilità. Lascio un gruppo di ragazzi che mi mancherà moltissimo. Mi auguro di ritrovare il Benevento dove merita. Ho cercato sempre di tenere tutti con i piedi per terra perché conosco questa categoria. E’ vero che ci sono dei calciatori esperti, ma non tutti hanno questa mentalità. E’ normale che il Benevento abbia anche dei calciatori giovani che debba far crescere. Ci dispiace, eravamo arrivati a un passo dal salvarsi. Ci credevo fortemente, altrimenti me ne sarei andato via con i record in tasca. Purtroppo ci si ricorda solo della fine. Questo è il calcio, ma vado via a testa alta perché abbiamo dato tutto ciò che avevamo. Si tratta di una esperienza che porterò sempre dentro. Poi magari ritornerò, perché la gente mi è stata sempre vicina ed è un qualcosa che porterò sempre nel cuore”.

    SCELTE -  “Maggio voleva giocare, ma nessuno poteva garantirglielo. Gli episodi di nervosismo ci sono in tutte le squadre, il problema del Benevento è che dopo un minuto lo sanno tutti. Nei posti veri non si sa nulla. I ragazzi ci tenevano tanto. Gli errori li ho fatti, ma l’analisi va fatta in maniera ampia e occorre essere onesti nelle valutazioni. Da qui si ripartirà, ma penso che avremmo dovuto lasciarci in un modo migliore. Non sono andato via a cinque minuti dalla fine con il Crotone, si è trattato solo per un secondo perché non volevo vedere il gol di Simy. Cerchiamo di essere più onesti perché così crescerà Benevento. Altri momenti così dovranno essere gestiti in maniera diversa, perché nel bene o nel male bisogna essere uomini”.

    LOTTA SALVEZZA - “Porterò Benevento per sempre nel cuore, così come i beneventani e la società. C’è rammarico di questo finale, ma pensiamo che di questa squadra ha parlato tutta Europa. Abbiamo sempre lottato con umiltà, i ragazzi hanno dato tutto. Ci siamo trovati a combattere con Torino e Cagliari che sono squadre forti, tenendo sempre in considerazione degli episodi che ci hanno condannati. Penso che la squadra meritasse di giocarsela stasera. Accettiamo il verdetto del campo. Sono dispiaciuto perché volevo andare via in altro modo”.

    MERCATO - “A gennaio c’erano delle problematiche, ma so che la società ha inseguito un grande attaccante come Lasagna che ha scelto di andare a Verona. Adesso tornare indietro non serve a nulla, dico solo che nelle vittorie e nelle sconfitte bisogna stare tutti insieme come si è sempre detto”.

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