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  • Benevento-Milan, le pagelle di CM: Leao è un artista, Kjaer un leader maestoso. Caprari troppo nervoso
Benevento-Milan, le pagelle di CM: Leao è un artista, Kjaer un leader maestoso. Caprari troppo nervoso

Benevento-Milan, le pagelle di CM: Leao è un artista, Kjaer un leader maestoso. Caprari troppo nervoso

  • Longo e Mogavero
BENEVENTO

Montipò 5,5: non deve compiere interventi particolarmente complicati, ma un'indecisione nell'uscita porta al raddoppio del Milan e di fatto fa calare in anticipo il sipario sul match

Letizia 6: la sua partita dura una mezzora scarsa, quanto basta per sfiorare il gol: solo un grande intervento di Donnarumma gli nega la gioia della quarta marcatura stagionale. Si fa male proprio in questa circostanza ed è costretto a uscire)

(38' Improta 6: si adatta ancora una volta da terzino e lo fa in maniera diligente, anche se con pochi spunti degni di nota)

Tuia 5: partita da dimenticare per il centrale giallorosso: abbatte rebic sul rigore del vantaggio rossonero, poi sbaglia il disimpegno che avvia il contropiede per il raddoppio milanista

(61' Foulon 6: sicuramente maggiore sicurezza rispetto al compagno di reparto)

Glik 6,5: dominatore del gioco aereo, lascia le briciole sia a Rebic che Rafael Leao: quest'ultimo si inventa il raddoppio, ma nella circostanza il polacco non ha responsabilità

Barba 6: prova sufficiente per il difensore romano che all'inizio soffre le sfuriate di Brahim Diaz, ma con la superiorità numerica tiene bene la posizione e non sbaglia quasi più nulla

Hetemaj 5: non riesce a confermare le buone prestazioni offerte nel recente passato. Grave errore sul retropassaggio per Tuia da cui scaturisce il rigore per il Milan

(45' Moncini 6: entra con la voglia di spaccare il mondo, ma di occasione ne ha veramente poche)

Schiattarella 5,5: gioca come al solito un'infinità di palloni, stavolta però pecca in precisione. Prova a scuotere in tutti i modi la sua squadra, ma ne ricava ben poco

Ionita 6: corsa e sacrificio, soprattutto quando Inzaghi decide di passare al superoffensivo 4-2-4 a inizio ripresa. E' lui a garantire l'equilibrio alla sua squadra, evitando di esporsi alle ripartenze

Insigne 6: l'uomo più pericoloso del Benevento: colpisce un palo che grida ancora vendetta, al 51' sfiora il gran gol di tacco con la palla che termina a lato di un soffio. Non era proprio giornata

(81' Sau sv)

Caprari 5: la voglia di protestare non la perde mai, cosa che finisce per fargli smarrire la necessaria serenità. E si è visto sul rigore che poteva riaprire il match e che invece ha malamente fallito

(81' Di Serio sv)

Lapadula 6: si batte su tutti i palloni, non ha grandi occasioni ma al 69' solo un intervento di Donnarumma gli impedisce di festeggiare il più classico gol dell'ex


All. Inzaghi 5,5: il suo Benevento se l'è giocata ed è rimasto in partita fino alla fine, ma l'azzardo del 4-2-4 a inizio ripresa non ha pagato. Anzi, ha spalancato al Milan le porte del successo

MILAN

 Donnarumma G. 7,5: in questo momento è il portiere che determina in maniera più netta nel campionato italiano. Nel primo tempo spegne le velleità di Schiattarella, nella ripresa si esalta con un prodigio su una velenosissima conclusione di Lapadula. 

Calabria 6,5: lotta come un leone su ogni pallone, non lasciando nulla al caso. Non è un caso che vinca la maggior parte dei contrasti: il terzino bresciano è migliorato tantissimo anche in fase difensiva.  (dal 36' st Conti s.v)

Kjaer 7,5: al rientro da un lungo infortunio, il centrale danese sfodera una prestazione maestosa. Nel gioco aereo domina, insuperabile anche negli uno contro uno. Con lui in campo la difesa del Milan è tutta un'altra storia.  (dal 36' st Kalulu s.v)

Romagnoli 6,5: una sola leggerezza, quando concede a Lapadula di rientrare sul piede forte, non macchia più di tanto una prova di grande cuore e determinazione. 

Dalot 6,5: prende subito le misure a Insigne al qualche concede solo un tiro dalla distanza. Ordinato e attento, riscatta la brutta prestazione offerta contro il Genoa. 

Tonali 4,5: Sul talento e la voglia di emergere non si può obiettare molto, sulla personalità qualcosa manca ancora. Cerca troppo spesso la giocata in orizzontale al compagno vicino, poco reattivo anche quando il Milan chiama il pressing alto. Al 34' commette una ingenuità molto grave: sbaglia il controllo, perde palla ed entra in ritardo rimediando il cartellino rosso. 

Kessie 7,5: straordinariamente leader di questa squadra. Quasi a sorpresa considerando le ultime stagioni caratterizzate da qualche episodio non propriamente professionale. Franck si prende grandi responsabilità: spiazza Montipò dal dischetto per il suo quinto centro stagionale, è l'uomo ovunque del centrocampo rossonero. Encomiabile quando va a chiudere un contropiede ben orchestrato da Leao ma la sfortuna e il palo gli negano la seconda gioia personale.

Diaz 6: la partenza era stata anche incoraggiante, con un'azione spettacolare al 3: numero a eludere la marcatura di Schiattarella e destro violento di poco alto con Montipo fermo a guardare. Molto bene anche in termini di intensità nelle due fasi. Richiamato in panchina da Pioli come conseguenza dell'espulsione di Tonali.    (dal 36' pt Krunic 5,5: è uno dei pochi rossoneri in difficoltà. Forse più mentale che fisica. Commette un fallo da rigore evitabilissimo su Caprari).

Calhanoglu 6,5: anche questo pomeriggio macina km su km come un qualsiasi mediano. Per amore della squadra e del gruppo. Ha un rapporto complicato con i legni: dopo i tre contro il Parma arriva quello contro il Benevento. Altro giocatore molto importante per gli equilibri del Milan.

Rebic 6,5: partita di grande sacrificio e lotta. Ha il grande merito di entrare in tutte e due le marcature rossonera: lesto nello spostare il pallone costringendo Tuia a commettere il fallo da rigore, intelligente con l'apertura che Leao capitalizza al massimo (dal 25' s.t. Castillejo 6: entra in campo e fa quello che gli diede pioli ovvero attenzione in fase di non possesso).

Leao 7,5: Pioli nel primo tempo lo incita costantemente e il portoghese sembra essere in una di quelle giornate dove ha poca voglia di sacrificarsi. Per il portoghese solo gol artistici o da record: una magia quel destro a giro dalla linea di fondo che sorprende un incerto Montipò. Dal 49' la sua partita cambia totalmente: si esalta, gioca tantissimi palloni facendo rifiatare i compagni.


Pioli 7,5: stratega perfetto, ha sempre ragione lui. In molti pensavano a un avvicendamento di Leao a fine primo tempo, lui decide di tenerlo dentro e viene ripagato dopo cinque minuti.

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