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  • Beneventomania: il coraggio non manca, l'equilibrio sì

    Beneventomania: il coraggio non manca, l'equilibrio sì

    • Massimiliano Mogavero
    Altro giro, altra big, altra amarezza. Con la Roma finisce come con l'Inter, ossia con cinque gol incassati e quella sensazione di aver potuto fare di più e meglio. Sia chiaro, il risultato dell'Olimpico arriva dopo una prestazione completamente diversa rispetto a quella offerta contro i nerazzurri, ma a determinarlo sono stati i soliti errori, quelli che una squadra come il Benevento non potrebbe permettersi. 

    Considerato il buon piglio e la determinazione con cui la truppa di Inzaghi ha approcciato al match, valutato il fatto che la Strega è riuscita a portarsi in vantaggio e a tenere poi il risultato sul filo dell'equilibrio fino a venti minuti dal triplice fischio, un passivo così pesante non trova giustificazione se non nella voglia di strafare, di andare a caccia ostinatamente della vittoria anche quando le contingenze suggerivano di accontentarsi di quel punticino prezioso che Caldirola e compagni avrebbero meritato e che sentivano già in tasca. 

    Invece no, di gestire il risultato – o comunque di provare a farlo – il Benevento non ha voluto saperne e la scelta alla fine non ha pagato. Anzi, di fatto ha favorito la Roma che in campo aperto, grazie alla velocità e alla qualità dei suoi uomini d'attacco, ha trovato il modo di completare la rimonta e di portare a casa una partita che si era fatta terribilmente complicata per la banda di Fonseca. Ne ha agevolato il compito Inzaghi che, pur di rimanere fedele a quanto aveva annunciato, non ha cambiato di una virgola l'atteggiamento della sua squadra: niente barricate e nessuna rinuncia aprioristica al gioco per essere pronti a ribattere colpo su colpo. Lì la differenza l'hanno fatta la maggior qualità dei rivali e soprattutto la difesa giallorossa che ancora non riesce a trovare i suoi equilibri.

    È su questo che dovrà lavorare Super Pippo, perché quello che era un punto di forza della formazione dominatrice dello scorso campionato di Serie B, ora è diventato un punto debole, nonostante l'innesto di un calciatore di spessore come Kamil Glik. È evidente che non è questione di singoli, ma di un'impostazione tattica che non permette a tutti di esprimersi al meglio delle proprie potenzialità. Urgono correttivi. 

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