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  • Beneventomania: prudenza e vecchia guardia, così la Strega ha ritrovato se stessa

    Beneventomania: prudenza e vecchia guardia, così la Strega ha ritrovato se stessa

    • Massimiliano Mogavero
    Le lezioni sono servite. Le bacchettate sulle mani prese recentemente hanno avuto l'effetto positivo di cancellare certe convinzioni che rischiavano di portare il Benevento in un vicolo cieco. Un tunnel da cui la formazione giallorossa è uscita, dopo aver toccato il punto più basso con il brutto ko interno con lo Spezia, ritrovando una vittoria che mancava dal 4 ottobre e soprattutto quelle coordinate che solo qualche mese fa le avevano permesso di dominare in lungo e in largo il campionato di Serie B. Sì, perché nella Strega che ieri ha sbancato il 'Franchi' si sono riviste le tracce di quella squadra che si portava nella testa e nelle gambe un'impronta inconfondibile. Impronta che in questo avvio di stagione sembrava esser stata improvvisamente cancellata, probabilmente perché qualcuno si era messo in testa di provare qualcosa di diverso, aveva deciso di osare, di azzardare, continuando a farlo anche quando è iniziato a mancare il conforto dei risultati.

    La sconfitta con lo Spezia almeno ha fatto capire a Inzaghi che era arrivato il momento di cambiare. Anzi, di fare un bel dietrofront per ritrovare quella squadra capace di giocare, di combattere con ardore, di interpretare la partita con intelligenza e leggerne al meglio le fasi. Quella formazione prudente ma pure intraprendente, aggressiva ma anche equilibrata. A Firenze si è rivisto tutto questo e non è un caso che sia arrivata la seconda vittoria stagionale in trasferta. Certo, il compito è stato agevolato da una Fiorentina in profonda crisi d'identità, ma stavolta il Benevento ha svolto bene il suo lavoro, sistemandosi pazientemente in trincea, per poi colpire non appena si è presentata l'occasione giusta.

    Ha ritrovato il suo spirito la Strega e lo ha fatto anche grazie alla vecchia guardia, a quella formula dell'usato sicuro a cui ogni tanto bisognerebbe affidarsi. L'ha fatto Inzaghi, più per necessità che per scelta, ma intanto ha ricavato risposte entusiasmanti. Nell'undici iniziale c'erano solo due volti nuovi: Glik e Ionita. Per il resto, in campo c'erano i trascinatori della passata stagione, compreso chi in questo avvio di campionato era rimasto misteriosamente in disparte. Il riferimento è a Hetemaj che ieri ha giocato la sua seconda partita da titolare e che è stato il padrone assoluto del centrocampo, ma il discorso vale pure per Barba e Improta che, per motivi diversi, di spazio dal primo minuto non è che ne abbiano avuto molto. La partita di Firenze ha certificato che si potrà fare affidamento anche su di loro

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