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  • Berlusconi: 'Non vendo il Milan, Montella mi sta simpatico e su Seedorf...'

    Berlusconi: 'Non vendo il Milan, Montella mi sta simpatico e su Seedorf...'

    Il futuro di Clarence Seedorf resta appeso a un filo sottilissimo. Le ultime due sfide contro Atalanta e Sassuolo, ma soprattutto i risultati che otterrà il Parma, saranno il banco di prova finale e definitivo per il tecnico olandese del Milan che, oggi più che mai è sotto la lente di ingrandimento della società rossonera che, attraverso il proprio presidente, Silvio Berlusconi, ha voluto sottolineare la posizione in bilico dell'allenatore.

    DECISIONE A FINE STAGIONE - Interventuo ai microfoni di Radio Capital, il presidente del Milan si è esposto in prima persona sull'allenatore che lui per primo aveva sempre difeso facendo, di fatto, tremare la terra sotto i piedi di Seedorf: "Il futuro di Seedorf lo decidiamo tutti insieme, nella riunione del Cda alla fine del campionato. Ha un contratto che dice starà con noi prossimi due anni".

    FRECCIATA A BALOTELLI - A fine stagione, quindi, per il Milan sarà tempo di valutazioni e sul banco degli imputati anche in ottica Mondiali, ci è finito anche Mario Balotelli: "Io Balotelli ai Mondiali lo porterei, ma Prandelli si prepari a fare un grande lavoro, a convincerlo sulla sua posizione in campo. Noi al Milan, la posizione gliel'abbiamo trovata, però non siamo ancora riusciti a convincerlo che sia quella giusta per lui e per noi".

    CESSIONE - Con la figlia Barbara impegnata in numerosi viaggi d'affari in medio oriente, Silvio Berlusconi è tornato anche sulla possibilità di una cessione del club a nuovi investitori smentendo, però, la volontà di dire addio ad un club a cui è legato da oltre 28 anni: "Vendere? No penso di no. Certo, va considerato che nonostante una squadra di calcio abbia molte difficoltà nel panorama internazionale è difficile restare protagonisti per il denaro arabo con cui è difficile competere, penso ad esempio a squadre come il Paris Saint Germain che è detenuto da chi ha ricchezze senza limiti".


    CI VORREBBE UN NUMERO OBBLIGATORIO DI GIOCATORI ITALIANI IN CAMPO - Il patron del Milan parla anche a Italia 7: "Confesso di non aver visto la finale di Coppa Italia fra Fiorentina e Napoli. Ho visto cio' che ha preceduto la partita. Per la partita dico un'affermazione che mi e' venuta spontanea guardando le formazioni delle squadre: Coppa Italia ma un solo italiano in campo, tutti gli altri stranieri. Credo che era meglio prima quando c'era un numero obbligatorio di giocatori italiani nelle rose per i club italiani".

    MONTELLA, PERCHE' NO? - Berlusconi poi prosegue parlando anche del tecnico della Fiorentina: “Montella mi sembra che abbia fatto bene alla Fiorentina fino a questo momento e personalmente mi è molto simpatico. Se è da Milan? E’ una cosa ancora tutta sulle nuvole. Aspettiamo il finale di campionato e poi, come è sempre stato al Milan, decideremo tutti insieme, con i dirigenti, che hanno la responsabilità della squadra, e con il consiglio d’amministrazione. Quando terminerò la mia attività politica mi occuperò direttamente del Milan, un club che è ancora la squadra più titolata al mondo”.

    SULLA COPPA ITALIA - L'ex premier poi parla anche dei fatti accaduti sabato all’Olimpico: “Confesso di non aver visto la finale di Coppa Italia fra Fiorentina e Napoli. Ho visto cio’ che ha preceduto la partita. Per la partita dico un’affermazione che mi è venuta spontanea guardando le formazioni delle squadre: Coppa Italia ma un solo italiano in campo, tutti gli altri stranieri. Credo che era meglio prima quando c’era un numero obbligatorio di giocatori italiani nelle rose per i club italiani”.


     


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