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  • Bernard sfida la Roma, dal Mineirazo alle voci di mercato su Inter e Napoli

    Bernard sfida la Roma, dal Mineirazo alle voci di mercato su Inter e Napoli

    • Antonello Gioia
    La notte del 7 luglio 2014 doveva essere la sua notte. Belo Horizonte. La sua città natale. La città della squadra che l'ha visto nascere calcisticamente, crescere e partire per l'Europa. Invece, Mineirazo. Disfatta totale, Brasile surclassato dalla Germania. E l'idolo di casa, lui, Bernard, deluso e più che deludente. Da quella terribile notte in poi, mai più un match in verdeoro, nonostante miglioramenti evidenti con la maglia dello Shakhtar Donetsk. 

    CENTRO DEL PROGETTO - Arrivato nell'estate del 2013 dall'Atletico Mineiro per 25 milioni di euro, fu presentato come uno dei maggiori talenti che il calcio brasiliano avesse sfornato in quegli anni. Brevilineo, solo 162 cm, ottima velocità e tecnica tipicamente sudamericana. In cinque stagioni alla squadra ucraina 153 presenze, con 27 gol all'attivo. Non sono le reti il suo pezzo forte; il numero 10 arancio-nero agisce più che altro dietro le linee, sfornando assist per i compagni, anche sui calci da fermo: in totale sono 34 i passaggi vincenti per Luiz Adriano prima, Facundo Ferreyra ora e Co. Niente male. Con il passare del tempo, ha migliorato in maniera evidente il suo stare in campo: riesce più a essere nel vivo del gioco, trovandosi spesso libero da marcature avversarie per ricevere il pallone e dare il là alle azioni offensive della squadra di Paulo Fonseca. 

    IN ITALIA? - Insomma, un giocatore davvero interessante, che sicuramente avrebbe fatto comodo a formazioni della nostra Serie A. Anche nell'ultimo mercato, per l'appunto, sul brasiliano dello Shakhtar sono piombate Inter e Napoli, approfittando del fatto che fosse in scadenza il prossimo giugno. Per ciò che riguarda i nerazzurri, l'acquisto di Bernard sarebbe potuto essere determinante: tecnica da vero trequartista, velocità da esterno per dare fiato a Perisic; nel 4-2-3-1 spallettiano avrebbe potuto ricoprire qualsiasi ruolo alle spalle di Icardi, aggiungendo quell'imprevedibilità, mai come in questo momento, necessaria. Stesso discorso per il Napoli: tanti infortuni, tante partite a dir poco importanti da affrontare in ottica scudetto, necessità di dare il cambio al tridente d’attacco… Per Sarri, Bernard sarebbe potuto essere un asso nella manica da non sottovalutare. Le sue caratteristiche tecniche e tattiche, molto simili a quelle di Insigne, avrebbero fatto comodo per inseguire quel sogno chiamato scudetto. Ma 4 milioni di ingaggio richiesti nelle scorse settimane erano troppi. Auguriamoci solo che né Suning né De Laurentiis, un giorno, possano pentirsene. 

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