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  • Bernardo a CM: 'Nessun favore al City, giocheremo la nostra partita'

    Bernardo a CM: 'Nessun favore al City, giocheremo la nostra partita'

    • Francesco Bevilacqua
    Un provino con l'Inter nel 2012, quattro anni prima di approdare al Lipsia passando per il Salisburgo ed ora l'avventura in Premier League. Bernardo Fernandes da Silva Junior ha assaggiato i campi di mezza Europa grazie anche alla chiamata del Brighton & Hove Albion che con un contratto fino al 2022 si è assicurata freschezza e continuità sia sulla corsia difensiva di sinistra (suo ruolo naturale) sia a destra, dove spesso e volentieri è impiegato dal tecnico Hughton. Il classe '95 ha raccontato in esclusiva a calciomercato.com la sua prima stagione in Inghilterra, positiva, grazie alla salvezza raggiunta con due turni di anticipo ed ora è concentrato sulla partita di domenica, l'ultima della stagione contro il Manchester City, che deciderà la Premier.

    DECISIVA - La squadra di Guardiola deve battere i Seagulls per essere padrona del proprio destino; un punto in più del Liverpool (e il vantaggio dei Citizens negli scontri diretti) costringe invece i Reds a vincere ad Anfield contro il Wolverhampton ed ascoltare gli aggiornamenti dall'Amex Stadium di Brighton, campo centrale e decisivo per le sorti di questa lunghissima ed entusiasmante stagione e dove Bernardo sarà impegnato nella marcatura di Sterling e Aguero: "Per me è solamente un altro match contro un'altra squadra. - racconta a calciomercato.com - Noi abbiamo già portato a casa il nostro obiettivo salvandoci l'altra settimana e ora cercheremo di vincere o prendere un punto come abbiamo sempre fatto in tutte le partite. La situazione tra Manchester City e Liverpool ci riguarda poco, noi siamo concentrati solamente sulla nostra gara; non è la partita più importante che abbia mai giocato: non sarò vincitore della Premier League, resta una partita come le altre".

    DALLA BUNDES ALLA PREMIER - "E' stato un anno postivo per me anche se all'inizio quando si cambia Paese e campionato non è mai facile. Bisogna adattarsi al modo differente di giocare a calcio, che è complicato. C'è voluto un po': la mia prima partita non è andata molto bene e sono rimasto in panchina per le successive dieci gare, ho impiegato questo tempo per osservare e capire cosa avrei dovuto fare per essere più competitivo in questo campionato e da quel momento ho giocato la maggior parte delle partite fino all'infortunio che mi ha costretto ai box per un mese. A parte questo, personalmente penso di aver fatto un buon lavoro; con la squadra poi siamo riusciti a centrare il nostro obiettivo quindi non posso che parlare di una stagione positiva".

    STADI - "Quando ho saputo della Premier League ho subito pensato agli stadi e all'emozione che avrei percepito io dal campo. Forse però in Germania i tifosi erano più rumorosi e l'atmosfera più accogliente e sono rimasto un po' deluso.. però devo anche dire che in FA Cup la curva del Milwall mi ha impressionato molto, così come quella del Crystal Palace nel derby. Stadi? Mi sono piaciuti molto gli impianti del Newcastle e del Wolverhampton; ho anche avuto l'opportunità di giocare nel nuovo stadio del Tottenham e ovviamente è stato pazzesco".

    I PIU' FORTI - "Quando giochi a certi livelli, trovi solo calciatori forti e tendi a non pensare a chi sono o al loro status perchè sei concentrato solo sulla partita. Cerchi di non farti impressionare perchè devi considerarli come avversari e basta; a partita finita realizzi di aver giocato contro professionisti di un certo calibro. In Germania ho incontrato giocatori davvero davvero forti, qui ci sono Pogba, Aguero, Sterling.. Un ragazzo che mi ha impressionato tantissimo è Rose del Tottehnam, lui è fortissimo, così come Hector Herrera del Watford ma in generale nelle prime sei squadre del campionato ci sono solo ottimi giocatori".

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