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  • Bocca, c'eravamo tanto illusi

    Bocca, c'eravamo tanto illusi

     

     Una finale persa per 4-0 ti lascia sempre segni pesanti e dolorosi sulla pelle. E’ persino inutile parlare della partita con la Spagna. Nel senso che la partita non c’è stata. Solo la Spagna e basta. Niente Italia. Detto questo, non si può giudicare solo e soltanto quest’ultima partita. Perché sarebbe una realtà assolutamente falsata. Non è stata l’Italia che abbiamo visto prima, contro l’Inghilterra e contro la Germania, era semplicemente un’altra nazionale. Se volete dire che forse bisognerebbe almeno limare un po’ i giudizi entusiastici dopo la vittoria ai rigori con gli inglesi, e la doppietta di Balotelli contro la Germania, rispondo che ci sta, che è vero, che è giusto. Che forse quelle partite ci hanno offerto una realtà un po’ distorta, un po’ esagerata, un po’ troppo ottimista. Il calcio può farti sobbalzare un po’ il cuore, soprenderti, è bello proprio per questo. Nel bene e nel male. Ma nemmeno posso pensare che tra l’Italia e la Spagna ci sia tale e tanta differenza, sempre e in assoluto. Posso accettarlo per una serata maledetta, ma non credo che l’Italia si meriti tanta umiliazione. E anzi secondo me di umiliazione proprio non si può parlare, nonostante il risultato. E comunque approfittiamo per inchinarci – come del resto abbiamo fatto fin troppo… – davanti alla nazionale di Del Bosque che stasera ha confermato di giocare il migliore calcio al mondo. Una squadra perfetta, dalla difesa all’attacco. Un esempio per tutti, anche per noi che abbiamo cercato di trarne lezione. E stasera più che mai…

    Il voto alla partita dell’Italia non lo dò, sarebbe basso, bassissimo e non sarebbe giusto. Insisto a dare all’Italia un 7,5 per il bel campionato europeo che ha fatto. Insisto a ringraziarla per la dimostrazione di grande unità,  di forza, di applicazione, di volontà, di dedizione al lavoro. Un merito che va ascritto per la maggior parte al lavoro eccezionale di Prandelli, che spero rimanga alla guida della nazionale, superi tutte le incertezze e contribuisca alla crescita del calcio azzurro. Non è una nazionale che ha fallito questa, nessuno si sarebbe mai aspettato di arrivare fino alla finale dell’Europeo. E’ una nazionale questa che ricorderemo a lungo e che speriamo sia solo all’inizio del suo cammino. Appuntamento ai Mondiali del 2014.

    Fabrizio Bocca, La Repubblica

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